13/02/2016 14:09
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - S’è sbloccatooo! È l’urlo liberatorio del popolo romanista che festeggia il poker di vittorie consecutive della gestione Spalletti, ma soprattutto il ritorno al gol di Dzeko dopo oltre ottanta giorni. la Roma va, vince anche contro il Carpi e potrà passare le prossime quarantotto ore al terzo posto da sola aspettando lo scontro diretto Fiorentina-Inter in programma domani sera.
Ma che non sarebbe stata una passeggiata era cosa annunciata. Campo piccolo, tanta pioggia e una squadra chiusa che ti aspetta lì dietro: era la miscela perfetta per mettere in difficoltà la Roma, anche questa targata Spalletti che seppur in crescita accusa ancora qualche «vecchio» acciacco. Parte soffrendo la velocità e l’irruenza del buon Carpi di Castori, poi prende spazio nel campo ma fatica trovare le sue solite geometrie: complice la selva di gambe innalzata in difesa dai padroni di casa, ma anche l’imprecisione degli attaccanti e uno Dzeko ancora troppo macchinoso e lento a mettersi in moto. Sì, fa molto lavoro per gli altri, è sponda ideale per gli appoggi dei compagni che spesso aiuta a salire, ma non ha ancora il guizzo che può fare la differenza: quello che gli chiede Spalletti e per il quale ha allenato tutta la settimana la squadra intera.
Così, dopo un primo tempo al cloroformio, che non ha fatto invidia all’apatico appiattimento del Festival Sanremo qualche canale più in là, ci ha dovuto pensare Digne a sbloccare la gara. Sinistro a sorpresa da metà campo dell’esterno francese con Belec che sonnecchia e Spalletti che ringrazia. Come si dice in questi casi «Peruzzi avrebbe stoppato di petto e aperto il contropiede». Comunque secondo gol stagionale del difensore che aveva segnato il primo proprio al Carpi nella gara d’andata.
Ma la Roma, una volta avanti, commette il solito vecchio errore: non la chiude e sbaglia in difesa. Rudiger commette l’unico errore della serata che però rischia di costar caro ai giallorossi. Invece di spazzar via al limite dell’area va a complicarsi la vita e mette Mbakogu in condizione di servire Lasagna in mezzo all’area: 1-1 in forno (facile).
Ed è da questo punto in avanti che si vede il lavoro di Spalletti: la Roma non crolla, non va in depressione ma resta sul pezzo e ricomincia a macinare. Salah, migliore dei suoi, smonta pezzo per pezzo la sua fascia e mette a cinque dalla fine una palla tra i piedi di Dzeko sulla quale c’era scritto: «Spingere in rete». Il bosniaco stavolta non sbaglia, ringrazia, dedica il gol alla figlia Una appena nata e finalmente si sblocca dopo ottantatre giorni di digiuno: era ora. Da qui in avanti i minuti che restano sono tutti in discesa con Salah che va giustamente all’incasso e mette anche il suo nome sul tabellino di questo Carpi-Roma che rilancia i giallorossi in terza posizione (ossia in Champions League) aspettando e tifando per un pareggio, nello scontro diretto Fiorentina-Inter in programma domani sera a Firenze.