19/02/2016 15:03
IL GIORNALE (T. DAMASCELLI) - Florenzi (dal 42'st Totti). Una gag allestita da Luciano Spalletti negli ultimi fotogrammi di Roma-Real Madrid, minuti inutili concessi al capitano, a ribadire che il padrone è lui, l'allenatore. Gli altri, come direbbe il marchese Del Grillo, non contano un c... In verita Spalletti piu che da nobile romano, come l'Onofrio Del Grillo, è arrivato a Roma recitando come Ettore Petrolini in Nerone: «Farò Roma più bella e più superba che pria». E il popolo si è eccitato.
E' una recita continua, quella dell'erede di Garcia, una recita che ha trovato mercoledì sera il suo atto principale con il cambio della fascia di capitano dal giovane Florenzi al "vecchio" Totti che, a un giornalista spagnolo che lo aveva fermato in zona mista, ha replicato: «Che vuoi? Io non conto piu niente...». Fine di una cronaca, non certo di una storia. E' questo il football di oggi, messo assieme da allenatori vedette, da dirigenti cafoni, da arbitri e giornalisti comunque colpevoli. Spalletti ha firmato il testamento del capitano, sullo 0 a 2 per gli spagnoli, quella staffetta ha fatto tornare alla memoria i sei minuti di Rivera in Messico '70: quella era una finale mondiale di un fuoriclasse, d'accordo, questa è un finale di carriera per Francesco Totti che, nell'enciclopedia romanista, avrà un numero di pagine maggiore rispetto a tutti gli allenatori che lo hanno accompagnato. Per ultimo il certaldese che nulla ha spiegato di quella sostituzione.
Sostiene qualche avvocato difensore di Spalletti: «Ha voluto concedere al capitano una presenza in coppa». Ma allora lo faccia sul serio, nella partita di ritorno, al Bernabeu, uno stadio nel quale Totti ha già lasciato il segno, con prestazioni deliziose e anche gol, appunto da campione acclamato e non da pensionato sopportato. Totti continuerà ad allenarsi, resterà in silenzio come ha fatto da sempre, a parte qualche esibizione infantile e volgare contro le curve della Lazio e della Juventus. Giocherà ancora qualche partita, sarà più presente negli spot pubblicitari (nei quali è bravissimo) e meno nelle giocate della nuova Roma. Francesco faccia spallucce, intanto Luciano fa Spalletti.