Questura e club uniti: «Volti nuovi in curva»

10/02/2016 15:04

Come riporta il quotidiano, in quello spiraglio che si apre alla fine del comunicato della — «... al fine di rivalutare, in presenza di una reazione positiva della tifoseria, il modello organizzativo con l’obiettivo di creare nel tempo migliori condizioni di aggregazione» — c’è ben più del comune auspicio di lasciare fuori dallo stadio i delinquenti e riportarci dentro le persone perbene. È la meta finale di un percorso che le autorità di pubblica sicurezza e Roma e Lazio, con la benedizione del Coni, hanno deciso di fare insieme, possibilmente sforzandosi di parlare la stessa lingua.
In questa ottica, si spera risultino accattivanti per il buon esito dell’accordo di programma promosso dal Nicolò D’Angelo e firmato ieri in Prefettura, non solo la scelta annunciata di togliere un po’ di poliziotti e aggiungere un po’ di steward, ma anche le disposizioni apparentemente più banali: gli sportelli di dialogo con i tifosi, la possibilità di rivolgersi al supporters liaison officer, cioè al rappresentante della società, e non più alle forze dell’ordine, per vedersi autorizzati uno striscione e/o una coreografia, lo studio di misure che evitino la divisione di gruppi omogenei causata dalla settorializzazione. Un pacchetto di misure su cui
e club confidano molto, convinti che possa creare i presupposti perché le curve, dalla prossima stagione, si ripopolino, ma non con i soliti noti, di cui nessuno ha nostalgia. L’obiettivo è «rinfrescare» i settori più caldi, anzi come si chiamavano una volta più popolari, con gente nuova, famiglie, donne, soprattutto giovani, ugualmente appassionati, ma perbene. Con cui si potrà anche «rivalutare il modello organizzativo» delle curve, magari ridiscutendo pure le «famigerate» barriere, «che per quest’anno nessuno toglierà», ha chiarito il .

(gasport)