21/02/2016 14:27
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - La speranza si è trasformata in realtà. Il ritorno di Strootman è divenuto ufficiale ieri, poco prima dell’ora di pranzo. Questa sera l’olandese siederà in panchina a distanza di 393 giornidagli ultimi 34 minuti disputati in serie A al Franchi (25 gennaio 2015). Diciassette giorni fa era sceso in campo per 45 minuti con la Primavera di AlbertoDe Rossi: un gol su rigore contro l’Avellino ma soprattutto la sensazione di tornare a sentirsi un calciatore a tutti gli effetti. Questa convocazione per l’ex Psv rappresenta la chiusura di un cerchio e di un’odissea iniziata il 9 marzo 2014, quando a Napoli riportò la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Poi il nuovo stop: il 30 gennaio del 2015 è costretto ad un nuovo intervento che nelle idee originali doveva essere ‘riparatore’ del primo. Purtroppo l’operazione non produce gli effetti sperati a tal punto che a fine agosto Kevin alza nuovamente bandiera bianca.
LAVORO E PAZIENZA Convinto da Totti, dopo aver effettuato diversi consulti medici in Germania, Olanda e negli Usa, Strootman si reca dal professor Mariani e finisce sotto i ferri per la terza volta consecutiva. I brutti ricordi sono però alle spalle. Le prime avvisaglie di una convocazione per la gara col Palermo c’erano state a metà settimana quando l’olandese non figurava nella lista dei convocati della Primavera. Il che ha lasciato presagire un ritorno in prima squadra. Impensabile immagine un calciatore già pronto per giocare e fare la differenza. Per rivedere lo Strootman del girone d’andata di tre anni fa ci vorrà del tempo. Proprio per questo motivo, seppur a malincuore, Spalletti non lo ha inserito nella lista Champions. Meglio un ritorno a piccoli passi. E proprio su questo punto è meglio non creare illusioni: Strootman è tornato, va aspettato.