Roma, il tesoro dei procuratori In quattro anni spesi 52 milioni

11/02/2016 14:03

Come riporta il quotidiano sportivo, se si prende in considerazione l’avvento della proprietà Usa vediamo che – stante ancora l’indisponibilità dell’ultimo bilancio – nelle quattro stagioni esaminate (dal 2011-12 al 2014-15) la Roma è la regina delle le intermediazioni di entrata, uscita o rinnovo di contratto, avendo pagato 52 milioni. Più o meno l’equivalente di una qualificazione in . Per avere una pietra di paragone, la nello stesso periodo – pur con una fatturato e movimentazioni superiori a quello dei giallorossi – ha speso 34 milioni e la Lazio 15, anche se il volume degli scambi del club biancoceleste non è paragonabile a quello delle altre due società. Inutile dire, però, come spese del genere non siano garanzia di successo, perché nel quadriennio in esame la Roma non ha vinto nulla, mentre la Lazio si aggiudicata una Coppa Italia e la addirittura 4 scudetti, una Coppa Italia e 3 Supercoppe italiane.

Si nota l’impennarsi delle spese giallorosse soprattutto nelle ultime due stagioni. Se nella prima sono state di 10 milioni e nella seconda di 5,7, nella terza e quarta c’è stata la salita a 18,7 e 17,6 milioni. Non è un caso, forse, che al termine dei due campionati sono arrivate le qualificazioni alla . I principali giocatori citati nel quadriennio (alcuni più di una volta) sono 44 e nel grafico sovrastante ne sono segnalati ovviamente solo alcuni. C’è da notare, comunque, come le procure non riguardano solo calciatori relativi alla prima squadra (anche se per alcuni il confine è sottile), visto che a volte sono proprio i baby o le promesse a essere più costosi. Tre casi su tutti: Dodò la cui commissione è stata 1,5 milioni, Jedvaj per cui si è pagato 1,6 milioni e Radonjic che ha avuto un costo di 3,1 milioni. C’è da dire che, se nessuno dei tre ha lasciato ricordi indimenticabili in giallorosso, alla Roma almeno i primi due hanno fruttato ghiotte plusvalenze dalle cessioni all’ e al Leverkusen.

(gasport)