03/02/2016 14:07
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Una vittoria che pesa più dei tre punti che regala alla classifica di una Roma nettamente in risalita. Contro il Sassuolo sono decisive le reti egiziane di Salah ed El Sharaawy, al suo secondo centro consecutivo con la maglia giallorossa (0-2). «Ringrazio il mister per avermi dato subito fiducia - racconta, quasi in lacrime, proprio El Sharaawy - abbiamo fatto una grande partita, ma sofferta, continuiamo così. Non montiamoci la testa e puntiamo al terzo posto con umiltà».
Secondo successo in quattro giorni, dopo quello contro il Frosinone e a Reggio Emilia si rivede un’esultanza di squadra, che riporta a quelle con gli ‘scappellotti’ tipici del primo periodo romano di Spalletti, per un’euforia amplificata dal rigore sbagliato dal Sassuolo e dalla rete all’ultimo minuto di recupero del Faraone.
Continua ad allungarsi la lista degli infortuni. Ieri sera si è fermato De Rossi, per un fastidio al polpaccio sinistro. Non sembrerebbe nulla di grave, il ragazzo sembra essersi fermato in tempo, prima di sentire la pizzicata. Nelle prossime ore si sottoporrà agli accertamenti strumentali. Al posto di Daniele è entrato Gyomber, per un inedito terzetto difensivo, Gyomber- Rudiger- Zukanovic. «Stiamo lavorando bene e sul campo si vede, dobbiamo continuare così», l’analisi di un Maicon sfinito, schierato sulla fascia destra, sempre meno terzino e più ala.
Continua a pensare più che positivo, la dirigenza romanista, convinta di aver costruito una squadra forte. «La possibilità di rientrare nella corsa scudetto è più che altro un auspicio - spiega il direttore generale Baldissoni - legato alle capacità di questo gruppo. Prima, però, pensiamo a ritrovare noi stessi. La squadra si è un po’ depressa, smarrita e se si ritroverà la fiducia, ci sono ancora tanti punti da guadagnare. E si può risalire». Il dirigente elogia poi la schiettezza di Spalletti nell’affrontare le varie situazioni, anche durante le conferenze stampa, soprattutto quelle legate al rapporto con i calciatori. «Ci piace, è un messaggio che vale per tutti, non ci sono vittime identificate o qualcuno che non è all’altezza. Il nuovo allenatore è arrivato per cambiare i risultati non adeguati e migliorare la situazione. Giusto cambiare il linguaggio, non ne siamo certo sorpresi: è giusto dare messaggi più diretti che responsabilizzino in primis i giocatori». Verrà intanto presentata in queste ore la nuova lista Champions, con la grande sorpresa del rientro di Strootman.