21/03/2016 12:33
LEGGO (F. BALZANI) - Non solo Spalletti o El Shaarawy. Dietro la Roma dei 9 risultati utili consecutivi c’è anche Alex Zecca, l’ex uomo ombra messo a Trigoria da Pallotta. Un’ombra così ingombrante da convincere Sabatini a fare le valigie, ma che ha riportato luce a una squadra che aveva bisogno di normalità. Non sarà lui il futuro ds e nemmeno Balzaretti, che sarà responsabile del settore giovanile al posto di Conti (in pole resta Carli), ma il suo peso all’interno del club è ormai inferiore solo a quello dello stesso Pallotta di cui Zecca è amico d’infanzia.
Ma chi è il 46enne di Boston? Di lui finora si è saputo poco o nulla. Si sa per esempio che non ama le interviste. Negli Usa però lo conoscono tutti. Proprietario di oltre 50 locali sparsi per il paese e amico di tante star. Nei suoi ristoranti puoi trovare Mick Jagger o Robert De Niro. Ha ospitato poi diverse nazionali di calcio e si dice che Mourinho lo abbia salutato con un inchino per poi abbracciarlo ai tempi della tournée del Chelsea negli States. Anche Ferguson ne ha subìto il fascino. Parla un discreto italiano, ama la cucina romana e Piazza Navona ed è un tifoso sfegatato dei Celtics.
Ormai però vive più a Roma che a Boston e in questi giorni ha portato a Trigoria anche suo figlio Peter. Non è un neofita di calcio avendo ricoperto diversi ruoli dirigenziali nelle federazioni giovanili ed essendo stato lui stesso calciatore a livello amatoriale. Famosa anche la moglie, Laura, che si occupa di beneficenza ed è definita una delle donne più influenti di Boston. Chi lo conosce lo descrive come una persona «pragmatica. Brillante, ma umile». Per questo anche nella scelta di Spalletti ha ascoltato i consigli di alcuni amici romani mentre per quella dei calciatori (vedi El Shaarawy) si fida molto della tecnologia. Anche qui diversamente da Sabatini. «Io uso solo alcune statistiche. Molti hanno fatto un percorso diverso dal mio, vanno avanti per la loro strada», ha detto il ds. Le loro, di strade, si divideranno presto.