07/03/2016 16:48
LAROMA24.IT - Giornata di campionato durata tre giorni: venerdì la Roma ha messo la freccia per la corsa alla Champions League schiacciando la Fiorentina per 4 a 1 all'Olimpico, portandosi a più 3 proprio dai Viola, ora quarti. Difficile comunque la rincorsa ai primi due posti, con Juventus e Napoli che, battendo rispettivamente Atalanta e Chievo Verona, continuano a vincere.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL CORRIERE DELLA SERA - M. SCONCERTI
Continua a sembrare un campionato che tiene nascosta la sua singolarità. L’equilibrio è molto prolungato. È vero che la Juve ha vinto praticamente tutto nelle ultime 19 partite, ma è anche vero che questo le ha portato un vantaggio di appena tre punti. Perfino la Roma è in teoria ancora in gioco, eppure è stata costretta dai risultati a cambiare allenatore. C’è qualcosa di anomalo in questo campionato che fa pensare a sorprese possibili. Non possono andare tutti così veloci, qualcuna prenderà respiro e lì si deciderà la partita. Non saranno gli avversari medi a fermare le prime. Non ne hanno la forza. Decideranno le partite importanti. La Juve in questo ha alcuni vantaggi: non ha più scontri diretti, ha già giocato con Napoli e Roma, mentre Roma e Napoli rischieranno di eliminarsi alla 35ª giornata. E soprattutto giocherà sette volte su dieci a Torino, sei in casa più il derby. Non è più importante chi sia migliore, chi abbia di più. Conta l’energia già spesa, la disponibilità a rimanere concentrati anche dopo l’eliminazione possibile dalla Champions. Tutti mi sembrano potenzialmente in balia di qualche evento duro, fuori pronostico. Hanno corso troppo per rimontare o per resistere alle rimonte. Di sicuro, chi insegue la Juve ha molto meno tempo. Le ultime tre partite della Juve sono Carpi, Verona e Sampdoria, due in casa e una fuori. Non sono partite che la Juve perde. Continua la piccola primavera dell’Inter, che almeno adesso segna. Credo si debbano utilizzare queste dieci partite che mancano per finire di trovare una formazione e capire da dove si può ricominciare. (…)
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LA REPUBBLICA - G. MURA
Le prime tre hanno vinto: molto bene la Roma venerdì con la Fiorentina, bene sabato il Napoli dopo essere andato sotto con il Chievo, benino la Juve ieri a Bergamo. Partita mezza sporca, l’ha definita Allegri. La Juve ha sciupato, specie nel primo tempo, e concesso più di qualcosa all’Atalanta nel secondo. Ha comunque ottenuto quel che voleva con un impegno poco sopra il minimo sindacale. La sberla rimediata dall’Inter in coppa Italia, pesante per l’orgoglio ma non sulla qualificazione, avrebbe potuto creare incertezze, scavare dubbi. (…) Il Napoli è la squadra più regolare, nel senso che non ha vissuto il lungo periodo di buio toccato a Juve e Roma. Attualmente la Roma è la più brillante, ma ha perso troppi punti per strada. Probabile che al traguardo arrivino nell’ordine attuale, ma con 10 partite da giocare e la pratica-Bayern ancora in piedi nessuno può esser certo di nulla. (…)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT - L. GARLANDO
(…) Al Milan invece è andata giù la catena a Reggio Emilia: addio terzo posto. Nove punti da recuperare a questa Roma in 9 giornate sono troppi, anche perché davanti ci sono anche Inter e Viola. Mihajlovic ha perso la sfida con Berlusconi su Bacca-Balo, ha criticato il colombiano per il primo gol e gli arbitri per il secondo. Ma il Milan non ha perso per episodi. Nella ripresa, sotto di un gol, è stato dominato tatticamente dal Sassuolo: non ha più trovato né palla né porta. Il 4-4-2 scolastico di Sinisa che ha alimentato la rimontina rossonera ha mostrato tutti i suoi limiti davanti alla più raffinata organizzazione di Di Francesco. Se non ha campo per ripartire e se non si accendono le individualità di fascia, il Milan si perde e crea poco. Il Sassuolo al contrario è sempre riuscito a restare alto e compatto, forte di conoscenze superiori. Anche in dieci, ha sostituito una punta con una punta senza arretrare di un passo e rinunciare all’identità. E senza avere Xavi e Iniesta. Bastano Magnanelli e Missiroli, se l’idea è buona e condivisa. Fosse stato a Reggio, anche ieri Berlusconi si sarebbe complimentato con Di Francesco che ha preso punti alle 6 che lo precedono e ne ha battute 4: Juve, Napoli, Inter, Milan. Eusebio merita una grande: il Sassuolo gioca come se lo fosse. E in fondo lo è.
A inseguire la Champions è rimasta solo mezza Milano, quella nerazzurra. L’Inter ha segnato altri 3 gol al Palermo, senza toccare i picchi di gioco della quasi-impresa di Coppa Italia con la Juve. Per qualità di manovra la Roma è distante più dei 5 punti in classifica, ma Mancini, ora che ha idee più chiare, può compensare con il poderoso serbatoio offensivo. Icardi sarà anche un capitano contestato e finito in panca, ma intanto ora ha davanti a sé solo Higuain, Dybala e Bacca nella classifica cannonieri. Esterni che allargano le difese (Perisic sempre più trascinante), Icardi terminale offensivo e, alle sue spalle, Ljajic a dettare o concludere. Questa è l’Inter che si affaccia sul rettilineo per lo sprint Champions. Non parte battuta.
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IL TEMPO - G. GIUBILO
(…) Il risultato di Reggio Emilia non può che rallegrare la Roma, che ha allontanato per ora la possibile concorrenza dei milanisti. Era a riposo, la squadra di Spalletti, dopo lo spettacolo offerto contro la Fiorentina. Ma l'appuntamento del Bernabeu torna a far paura dopo i sette gol dei «merengues». al Celta Vigo, che pure è squadra di alta classifica nella Liga. E Cristiano Ronaldo ne firma quattro, un biglietto da visita molto poco incoraggiante. (…)