La macchina del gol e il tridente della solidarietà

05/03/2016 13:57

IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - «Se avessi dovuto scegliere un centravanti, avrei preso », disse in una delle sue prime conferenze stampa da neo allenatore della Roma. Doveva dire quelle cose, e non si tirò indietro. Sapendo che se avesse dichiarato una cosa diversa avrebbe ammazzato il bosniaco in crisi. Poi, però, Edin pian pian è scivolato tra le riserve, con Lucio che ha cominciato a scegliere - come accaduto ieri sera all’Olimpico - una Roma con un attacco senza concreti punti di riferimento. Spazio, insomma, a , più nelle vesti di falso nueve. Morale della favola: gol del su assist di Momo; raddoppio di Momo stesso (con la collaborazione di Astori) su assist di e terza rete giallorossa dell’ex genoano su assist di . Il tutto in meno di quaranta minuti. C’è qualcuno che si azzarda a sostenere che ha sbagliato le scelte? Ecco, appunto...

L’UNO PER L’ALTRO - Sfruttando proprio la mobilità (interscambiabilità) dei suoi tre attaccanti, la Roma ha messo in serissima difficoltà la difesa di Paulo Sousa, segnando tre reti e sfiorando un altro gol con il solito (palla sul palo). Insomma, una Roma imprendibile, lì davanti, con tre elementi che hanno dato l’impressione di giocare sistematicamente l’uno per l’altro. Il tridente della solidarietà. Il , dopo la doppietta di Empoli, ha spaccato la partita con la sua quinta rete nelle ultime sette partite; ha bissato il gol alla Viola confezionato nella gara d’andata al Franchi (salendo a quota 10 in campionato); ha dimostrato, dopo aver preso quel palo a Tatarusanu battuto, di saper inquadrare la porta avversaria anche lui. E ? In panchina, a guardare i compagni giocare e divertirsi a far gol. Senza sorridere, però. Roma al riposo con un bottino di 58 reti, a testimonianza del miglior attacco del campionato in attesa dell’impegno del (55 reti). Con in panchina, 22 gol in 9 partite di campionato al fischio di riposo di Irrati. Diventate 23 dopo la seconda rete di Momo (assist di ...), per un totale di 59 (45, cioè il 76,2%, da dentro l’area avversaria). E 11 gol solo per l’egiziano, poi sostituito proprio da (seconda scelta di Lucio l’attacco dopo ). Una macchina da guerra, sotto questo aspetto, la squadra giallorossa. Che deve ancora migliorare la fase di non possesso, soprattutto sotto l’aspetto mentale. Ah, se i dirigenti di James , guardando la panchina, avessero avuto un paio di mesi prima i giusti comportamenti...