14/03/2016 13:06
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - L'arcobaleno giallorosso si allunga fino in Friuli e rende ancora migliore la classifica a 9 giornate dal traguardo. L'8° successo consecutivo della Roma, 2 a 1 meritato e convincente contro l'Udinese, serve a mettere in cassaforte il 3° posto: la Fiorentina, dopo il pari interno con il Verona, scivola a 5 punti, lontana quanto l'Inter, ospite sabato prossimo all'Olimpico. L'eliminazione del Bernabeu, dunque, non lascia strascichi. Anzi, la ripartenza in campionato è autoritaria. Vale quindi la pena inquadrare nel mirino il prossimo obiettivo, il secondo posto che garantisce l'accesso diretto alla Champions.
PARTENZA LANCIATA - Spalletti va sul sicuro e conferma per dieci-undicesimi la Roma di Madrid. Rientra Nainggolan, con Pjanic inizialmente in panchina, nel 4-2-3-1 che resta il suo sistema di gioco di riferimento e unisce la nuova avventura del tecnico nella capitale a quella passata. Dzeko, come annunciato, parte dall'inizio e ripaga subito la fiducia. Si presenta girando in porta di testa, per dimostrare di essere centravanti e non comparsa. E, su assist di Salah, firma presto il vantaggio, rendendo più agevole la trasferta in Friuli. Il 7° gol in campionato del bosniaco (il 9° stagionale, contando la Champions) indirizza il match e soprattutto scatena i giallorossi. Nel primo tempo non c'è partita. Perotti si esalta da trequartista, Keita e Nainggolan fanno pressing e conquistano campo. Le due catene sulle fasce funzionano benissimo: Digne ed El Shaarawy inizialmente spingono più forte di Florenzi e Salah che si riprenderanno la scena nella ripresa. Dzeko, dopo aver fatto centro davanti a Karnezis, si dedica a spiazzare i palloni di testa su ogni rilancio dei compagni. Partecipa, come sempre, e non si risparmia. El Shaarawy e Perotti hanno la possibilità di chiudere la gara già nei primi 45 minuti. Ma il primo calcia largo e l'altro mira sui guantoni del portiere. L'Udinese è fragile con il suo 4-1-4-1, con Lodi regista e Thereau punta centrale. La curva bianconera contesta Colantuono e i giocatori, entrando solo dopo il primo quarto d'ora e trovando la squadra già in svantaggio.
CALO IMPROVVISO - La Roma, dopo l'intervallo, cede l'iniziativa per 20 minuti. Probabilmente soffre l'ingresso di Zapata, entrato per Edenilson, e quindi il cambio di assetto dell'Udinese che passa al 4-4-2. Subito doppio rischio, con Szczesny che salva su Thereau e con il palo su colpo di testa di Zapata che prova a spaventare i giallorossi. Ci penseranno, da quel momento, Manolas e Zukanovic a limitarlo. Anche Spalletti, però, sa come intervenire: a metà tempo inserirsce Pjanic per El Shaarawy, con Nainggolan spostato a sinistra. La mossa paga: assist, il 10° del torneo, di Pjanic e gol da applausi di Florenzi che entra in area e salta con l'interno del piede destro Felipe e con l'esterno anticipa sia Danilo che Karnezis per blindare il risultato. E' il 61° gol del torneo, il 25° nelle 10 gare di Spalletti. E 24 su 25 reti sono state segnate su azione: il raccolto nasce quindi dal gioco. Colantuono, prima di prendere il 2° gol, deve sostituire Thereau che si fa male: dentro Matos per il 4-3-3, 3° modulo del pomeriggio. Bruno Fernandes, su sponda di Zapata, fa centro troppo tardi. Ormai è buio.
FESTA E RABBIA - Nel recupero entra Strootman per Salah, i 4000 tifosi romanisti festeggiano anche lui. Ma chiamano a lungo Spalletti, a Trigoria da 2 mesi esatti e artefice unico della svolta: 25 punti in 10 match. Lui risponde applaudendo. Davanti all'altra curva, l'Udinese al completo si scusa: solo 6 punti nelle 11 partite. Colantuono è scontatamente ai saluti.