Lucio è sempre più al comando

21/03/2016 12:29

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il video, girato sabato sera nella pancia dell’Olimpico e pubblicato su ilmessaggero.it, toglie definitivamente i veli sul nuovo corso. Evaporano d’incanto, con quei primi piani, mezze verità e penose bugie. Chi ha ancora qualche dubbio farebbe bene a rivedere il filmato con attenzione. Solo per capire quanto sia stata forte e autoritaria la spallata data da all’inizio del 2016. Per cambiare la Roma. Nelle gerarchie e negli uomini. Dal 13 gennaio, giorno dell’insediamento di , sono stati ridistribuiti i ruoli. Scegliendo, però, un unico punto di riferimento, cioè Lucio. La proprietà Usa, nel vertice di Miami, gli ha dato carta bianca. Sta a lui decidere, indirizzare e scegliere. In campo e fuori. Niente di nuovo, comunque. Il ribaltone era chiaro da un pezzo, nonostante qualcuno volesse ancora dimostrare il contrario. Bastava seguire il Picconatore di Certaldo quando piazzava i suoi colpi in conferenza stampa. Oppure prendere atto di come il ds fosse sempre meno presente e non solo in trasferta con la pittoresca scusa della scaramanzia. O selezionare le dichiarazioni del che si è dedicato, esponendosi a qualche figuraccia, a smentire anche fatti ormai avvenuti e certificati.

RADIOGRAFIA INEQUIVOCABILE - «Ora parlo io». , nel video-verità dell’Olimpico, ha scansato . Dopo aver pesato per pochi istanti le nuove frasi del ds, si è preso prepotentemente la scena. Stufo di aspettare. E soprattutto di ascoltare quel discorso. Fuori luogo e fuori contesto. Destabilizzante. Il suo giudizio era stato definitivo già a fine partita. «Ha sbagliato», in riferimento all’annuncio di di lasciare la Roma il 30 giugno, addio che l’interessato ha pubblicizzato prima di presentarlo a e che la società, sempre con , ha continuato a smentire (anche sabato sera...). Ma quando il tecnico ha visto che, nel garage, il ds ha insistito sull’argomento, non è riuscito a trattenersi. Le immagini sono inequivocabili. Il viso tiratissimo di Lucio rispecchia lo stato d’animo. Si è fatto largo e ha detto basta. A muso duro. «Nessuno può parlare di quello che succederà il prossimo anno». Ha bloccato, dunque, , elencando tutti quelli che, giocatori in testa, non devono sprecare «le energie» pensando al futuro. E agli interessi personali (fu chiaro pure con ). «Ha ragione il mister» ha dovuto dolorosamente ammettere, in pubblico, il ds. Il passaggio di consegne è stato ufficializzato alla platea, davanti a giornalisti e dipendenti. La personalità di , a Trigoria, la conoscono tutti da 5 anni. Ma quella dell’allenatore, ricevuti i pieni poteri da , ha preso il sopravvento. Ora è Lucio a dettare ogni strategia (ieri ha concesso alla squadra 3 giorni di riposo: giovedì la ripresa). Pure nella comunicazione (oggi non da grande club).

SITUAZIONE IMBARAZZANTE - «Ora parlo io». In quelle 3 parole si è aperta la nuova éra. Così, nella lunga notte all’Olimpico, ha confermato la sua leadership. Zecca, braccio destro del presidente, non è salito nemmeno sul palcoscenico. Non ne ha avuto bisogno. L’amico di , nella capitale con il figlio Peter, ha fatto il suo tra fine novembre e inizio gennaio, forzando la mano per esonerare e ingaggiare il toscano. Anche ha girato: al largo.: la sovraesposizione, con lui, ha avuto spesso l’effetto boomerang. , invece, ha chiacchierato ad oltranza. Risposta e sorriso. Il mix, portato avanti nervosamente, non ha convinto. Come non è stata chiara l’autocandidatura per la campagna acquisti e cessioni della Roma che verrà (magari si dedicherà a sistemare affari in sospeso). «Il mercato si fa adesso e ci penso io». è già andato via. E nemmeno Zecca è lì. Assenti Lucio e Alex, nessuno di può permettere di dire chi sarà il responsabile di qui al 30 giugno, quando il ds rescinderà il contratto con il club giallorosso. L’equivoco è ingombrante. E preoccupante. Sembra strano che l’allenatore accetti di iniziare la nuova stagione con la pappa fatta da altri. gli ha promesso che i dirigenti, nuovi o vecchi che siano, dovranno seguire solo le sue indicazioni. Per lottare per lo scudetto. , 5 anni fa, arrivò sapendo di dovere prendere soprattutto 4 rinforzi: 2 terzini, 1 regista e 1 centravanti. Ha acquistato 63 giocatori (più tutto il carrozzone dei giovani), ma in estate si ricomincia: 2 terzini ( tornerà al Psg; , per ammissione del tecnico, non è difensore), 1 regista ( non rinnoverà) e 1 centratravanti ( è in bilico). Ci proverà il suo erede. Ascoltando o accendendo il software di Zecca.