Roma settebellezze

05/03/2016 13:52

IL TEMPO (T. CARMELLINI) - E sette! La Roma non si ferma più e nello scontro diretto per il terzo posto contro la dei «miracoli» manda un segnale di forza alle altre big del campionato. Corsa, gioco, spettacolo e gol: tanti gol. Stavolta sono quattro con i quali la squadra di si conferma miglior attacco del campionato e si lancia all'inseguimento del al secondo posto con due soli punti di vantaggio (anche se oggi Sarri in casa col Chievo non avrà una gara proibitiva). Il vincitore è ancora una volta che si lecca i baffi per quanto visto contro una delle squadre che giocano il miglior calcio del campionato e che esce dall'Olimpico con le ossa rotte. Incredibile come il tecnico toscano in meno di due mesi sia riuscito a trasformare una squadra morta in questa Roma: un capolavoro. All'improvviso funziona tutto, falso nove, l'attacco «leggero» che ora manda in panchina senza che nessuno storca il naso. Insomma uno spettacolo vero sotto gli occhi di un al quale torna il sorriso dopo le beghe capitoline: tra caso , minacce di addio di e stadio (ci mancava solo La Raggi: laziale doc). Finalmente una gioia.

LE SCELTE DI SPALLETTI in panchina. Il toscano conferma le sensazioni della vigilia e punta sull'attacco «leggero», con a muoversi tra ed . E la cosa funziona, da subito, nonostante una buona partenza della . I tre lì davanti fanno un gran movimento, mandano spesso in affanno la retroguardia viola grazie anche a un in formato stellare: migliore in campo indiscusso. E' lui la mente di questa Roma e quando sta bene la differenza si vede.

ROMA DECOLLA CON - Ed è proprio un'intuizione del fantasista bosniaco a spaccare la partita: minuto 22 manda sulla fascia bucando la difesa, palla dentro dell'egiziano per il connazionale . Tocco di fino e tuffo di gioia che manda in delirio l'Olimpico. Quinto gol in sei partite di campionato per l'attaccante arrivato a gennaio: media-gol pazzesca. Ed è solo l'inizio perché da qui in avanti c'è solo la Roma. Tre minuti e da un altro scambio - arriva il raddoppio. Decimo gol di in campionato che stavolta deve ringraziare Astori e Allah: decisiva la deviazione dell'ex giallorosso che spiazza Tatarusanu. Ma non è finita: altri due giri di cronometro e la Roma ha l'occasione per chiudere i giochi. ruba una palla alla sua maniera, si ritrova a tu per tu con l'estremo difensore viola, ma la stampa sul palo. L'appuntamento con il terzo gol però è solo rimandato, perché la Roma adesso arriva da tutte le parti e la , orfana di Borja Valero azzoppato, non riesce a reagire. E l'attacco leggero affonda: stavolta è a fare il lavoro «nero» per che mette in rete e ringrazia: 3-0.

LA MUSICA È CAMBIATA - Tutto perfetto, ma mentre le due squadre stanno andando all'intervallo, rischia di rovinare tutto. Chiude male su Tello in area e Irrati (non esattamente un fulmine di guerra) non ha dubbi: è rigore. Dal dischetto Ilicic accorcia: 3-1. Probabilmente qualche tempo addietro la Roma avrebbe accusato il gol incassato nel finale e sarebbe rientrata in campo timorosa: ma così non è più. La squadra di rientra in campo dopo l'intervallo e ricomincia a martellare: inesorabile. Così, il quarto gol è solo questione di tempo e dopo un tiro alto di (sempre imbeccato da ), il folletto bosniaco ne inventa un'altra delle sue. Gran lancio a scavalcare la difesa, presa in controtempo, per : l'egiziano non sbaglia, fa 4-1 e diventa il nuovo cannoniere giallorosso a quota 11.

STANDING OVATION TOTTIMinuto settantasei, regala un quarto d'ora a accolto dall'Olimpico con una standing ovation: tutti in piedi. in tribuna sorride, l'angolo del capitano s'infiamma e l'Olimpico rischia di esplodere quando nel finale scheggia il palo con una «sua» punizione. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta. tira un sospiro di sollievo.