Tommasi, messaggio all’amico Totti: «Nessuno può dirti che devi smettere»

18/03/2016 12:41

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Damiano Tommasi, primo rappresentante dei calciatori in quanto presidente dell’Aic, ex compagno di squadra e amico di e della Roma, che lo ha visto protagonista dal 1996 al 2006, vincendo pure uno scudetto. Consigli - sul rinnovo/non rinnovo - non ne dà «la situazione va conosciuta da dentro e io sono lontano, magari presto ne parlerò con lui se vorrà», dice. Soluzioni non ne propone, perché «quelle le deve trovare solo Francesco», riferisce.
E quindi?
«Quindi siamo arrivati a un punto in cui si dovrà prendere una decisione sul futuro di . La questione è psicologica prima che formale».
La società è stata chiara.
«Francesco ha intenzione di giocare e non deve farsi dire di dover smettere. Aldair andò a giocare al e fu per tutti una cosa normale, per me non lo era. Ecco, una cosa del genere non può farla».
La situazione ormai è un po’ al limite.
«Situazione unica. Non ricordo a memoria un contratto che vada oltre la carriera di calciatore. Per questo è una situazione unica».
L’estero potrebbe essere una scappatoia per Francesco?
«Poteva andarci pure qualche anno fa. Sono decisioni che finiscono dentro questioni familiari. E’ difficile. Se devi smettere, devi deciderlo tu. Questo è il consiglio che ho dato tempo fa a un collega a cui non veniva rinnovato il contratto dal suo club».
Magari oggi pensi di essere giocatore e tra un mese decidi di smettere.
«Succede anche il contrario: Toni aveva mentalmente chiuso con il calcio ad alti livelli e se ne era andato all’Al Nasr. Poi è tornato in Italia e prima a Firenze e poi a Verona ha dimostrato di essere ancora all’altezza».
Francesco si sente calciatore.
«Lo capisco, lui deve rendersi conto nelle condizioni in cui si trova, sapendo che certe opzioni gli sono proibite. Ribadisco che per uno come lui non è semplice giocare in Italia con una maglia che non sia quella della Roma. Alla fine essere diventa un ”problema”, perché non puoi pensare a un futuro lontano da lì e da quella maglia, al di là del ruolo».
è stato categorico nelle ultime dichiarazioni.
«Non so cosa la Roma si aspetti da Francesco, ma capisco che un club abbia la necessità di programmare un futuro a prescindere da ».
Ma un contratto al minimo sindacale alla Tommasi?
«No. Così vorrebbe dire che è una questione di soldi. Non lo so se il problema sia quello. Alla fine comunque è tutta colpa mia...».
In che senso, scusi?
«Perché per tanti anni ho corso per lui e adesso è ancora in grado di giocare a quarant’anni».