Tra Roma e Fiorentina è già aria di spareggio, un terzo posto da 30 milioni

04/03/2016 13:41

LA REPUBBLICA (G. CALABRESE/M. PINCI) - Quando s’è seduto per la prima volta al tavolo con il ds , per raccontargli che Roma volesse costruire, ha citato un esempio in carne e tacchetti: la di Sousa. Mutevoli e spietate, efficaci e a tratti bellissime, oggi Roma e si somigliano davvero. E non è un caso forse che siano loro ad affrontarsi in uno scontro diretto che somiglia più a uno spareggio per il terzo posto: entrambe a 53 punti, entrambe in bilico tra la tentazione di inseguire il e il timore di vedere riavvicinarsi l’. Nel dubbio Sousa e sarebbero felicissimi di garantirsi l’accesso ai preliminari di , delizia dei presidenti che anche in caso di eliminazione nel play-off estivo si consolano con 11 milioni di premio, ma possono incassarne almeno 27 - con possibilità di scavallare i 30 - centrando l’accesso alla fase a gironi. Soltanto 40 giorni fa il tecnico romanista cresciuto a 20 km da Firenze era lontano 6 punti dai viola. Distanza divorata a colpi di vittorie, 6 di fila: abbastanza per fantasticare sulla striscia di 11 vittorie consecutive della sua prima gestione giallorossa e record della società. La al contrario delle ultime 6 di campionato ne ha vinte la metà.

Ma stasera, in un Olimpico tiepidino - 30 mila spettatori, 8mila ticket veduti, 500 ai fiorentini - c’è da aspettarsi una Viola fac-simile di quella che ha messo sotto il per un’ora, con Bernardeschi al posto di Mati: pressing altissimo, fasce blindate, intensità alle stelle, questa la ricetta di Sousa. E se è atteso ancora dagli scontri diretti con , Lazio, e Milan, il calendario da qui alla fine mette sulla strada della una sola sfida al vertice, quella con la al Franchi. A Roma la squadra arriverà soltanto oggi, a poche ore dalla partita, in tempo per il pranzo e dopo la colazione al centro sportivo. al contrario ha risollevato la Roma alzando la tensione, con tolleranza zero per ritardi e alzate di sopracciglio: «E chi non vuole migliorare vada via». Nessuno sconto nemmeno a . Anche per questo nelle ultime ore il capitano ha iniziato a rivedere le proprie convinzioni. Fino a ieri era irremovibile sulla volontà di continuare a giocare anche il prossimo anno. Oggi, se dovesse capire che in futuro non rientrerà in alcun modo nelle turnazioni dei titolari, potrebbe anche decidere di fare un passo indietro e rinunciare a fare il calciatore per un’altra stagione. Il peso della decisione rischia dunque di cadere sulle spalle di , vittima di un attacco dei tifosi (“Pensa a allenare”). Certo capitano e presidente dovranno discuterne, forse domani. Oggi, il futuro si chiama .