21/04/2016 14:44
Ieri sera Francesco Totti ha indossato panni sovrannaturali. È stato il jeeg robot dell’Olimpico e pure se stavolta non ci sono David di Donatello a corredo il sorriso è lo stesso. E pensare che l’incubo sembrava a un passo e invece, dice Florenzi: «È stato tutto come un film». Miglior attore e miglior regista contro il Torino, Totti. «Ti amo», twitta semplicemente Giovanna, «Rispetto», chiede Fabio Fognini. Sono migliaia i tweet e i post su Facebook di tifosi, noti e non, anche semplici appassionati di calcio, #Totti diventa immediatamente tendenza su Twitter ed è lo specchio dei tempi. l’affetto dei compagni (qualcuno si è commosso al fischio finale) lo emoziona, l’amore della gente anche, la sua doppietta, oltre a regalare alla Roma almeno il terzo posto, regala anche un po’ di serenità a tutti. A Pjanic, che avrebbe voluto giocare di più, a Dzeko, fischiato prima di entrare in campo, a Manolas, che dopo il gol ha scaricato verso la panchina e verso il mondo tutta la sua rabbia. E Nianggolan dice: «A Roma sto molto bene, in futuro vorrei vincere qualcosa». D’altronde, the King of Rome non era morto con la doppietta alla Lazio nel 2011, non è morto neanche 5 anni dopo, come conferma, anche lui su Twitter, Marco Cassetti: «Numero 1, non ci sono più aggettivi per descriverlo». Quando Totti segnò uno straordinario gol a Marassi, fu Cassetti a fare l’assist e disse: «Un giorno ai miei nipoti racconterò di aver passato il pallone a uno straordinario campione per un gol così».
(gasport)