In Senato col daspo, la conferenza degli ultrà
08/04/2016 14:26
LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - L'Imbarazzo dello sport e della politica. «È una vicenda che si commenta da sola, ci vorrebbe più attenzione nelle sedi istituzionali», dice il presidente del Coni Giovanni Malagò a proposito dell’incontro di mercoledì nell’Aula Stampa del Senato fra alcuni parlamentari e i capi ultrà. A Palazzo Madama sono stati accolti 25 tifosi di altrettanti gruppi italiani, con gli avvocati Giovanni Adami e Lorenzo Contucci.
Non c’era solo Claudio Galimberti detto il Bocia, leader della curva atalantina, sottoposto a misura di sorveglianza che gli impone di non uscire di casa nelle ore notturne. C’erano anche altri tifosi già noti alle forze dell’ordine. Non possono andare allo stadio, ma sono entrati al Senato a chiedere di cambiare la normativa sul divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Alla conferenza, quattro capi ultrà e i due legali (Adami, leader del tifo udinese, assiste ultrà in tutta la Penisola, Contucci ha difeso fra gli altri Genny ‘a Carogna) hanno illustrato una proposta di modifica della legge sul Daspo: il tifoso condannato in via definitiva potrà “decurtare”dalla pena finale il periodo di allontanamento dallo stadio già scontato in sede cautelare, al momento invece le sanzioni si cumulano. Vito Crimi, senatore del M5S che ha prenotato la sala, rivela: «Firmerò la proposta. Noi facciamo le cose in trasparenza, non nei salotti del quartierino. Sono due anni che ascolto la voce dei tifosi, in tempi non sospetti, li avevo incontrati anche un anno fa a Roma. All’ultimo incontro in Senato c’era una persona che ha l’obbligo di firma e altri che hanno pagato o stanno pagando con il Daspo, non chiedono di non essere puniti ma di porre fine a un’ingiustizia tutta italiana dovuta a una legislazione poco chiara. La polemica è strumentale, in Parlamento entrano pregiudicati e fanno le leggi».
All’incontro c’erano anche esponenti di Pd, Sel, Lega Nord: a due mesi dalle amministrative, non conviene a nessuno ignorare le curve. Serpeggia però imbarazzo fra i democratici. Luca Di Bartolomei, del Pd: «Il mio partito sta da sempre dalla parte della legalità contro chi vuole utilizzare lo stadio per altri fini».