La legge di Spalletti? Per Totti e... per tutti

15/04/2016 14:30

Una cosa è stata subito chiara a , appena messo piede alla Roma: il percorso non era uguale per tutti. C’era chi andava in autostrada e chi era costretto a raggiungere la stessa destinazione del compagno percorrendo una statale. Magari ci riusciva pure, ma tanto la domenica giocava sempre l’altro, quello arrivato fresco e riposato dopo un viaggio comodo comodo. Così no, non poteva andare. Così un giorno prese da parte Gervinho e parlò chiaro, anzi, urlò chiaro. Era il modo, il primo, di far capire allo spogliatoio che la musica stava cambiando. Che la legge davvero diventava uguale per tutti.

È una legge dura, in fondo pure scomoda, tortuosa, faticosa. Quante volte sarebbe più facile derogare, chiudere un occhio, affidarsi a chi sai già ti potrà portare a destinazione. Ma poi, così facendo, rischieresti di perdere gli altri. così ha fatto. Alzando la posta come nessuno aveva mai fatto, rimandando a casa una domenica mattina. Apriti cielo. Pareva l’inizio di una guerra. È stato l’inizio di una storia che non si sa ancora dove porterà, ma di sicuro si può dire che promette bene. Quella legge lì non conosce scorciatoie. Nel frullatore è finito , lasciato fuori pure una volta dimenticato l’infortunio, perché altri (, nello specifico) davano maggiori garanzie. Ma ha sempre la stessa faccia, quella che in conferenza elogia pubblicamente .

(gasport)