05/04/2016 13:29
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Noi dobbiamo aspirare alla Champions, la Roma deve stare quasi stabilmente in quella competizione. Deve essere il traguardo». Luciano Spalletti, alla vigilia del derby, ha ricordato l’obiettivo minimo. Suo e, ovviamente, della proprietà Usa. Di oggi e, a sentirlo parlare, di domani. Perché è lì che bisogna stare per recitare da grandi. Economicamente e di conseguenza tecnicamente.
NUOVO STEP La rimonta è partita il 17 gennaio e l’allenatore, in appena 2 mesi e mezzo, ha riportato in quota il gruppo giallorosso. La Roma, nel gioco e nel rendimento, viaggia da big per salire nuovamente sul podio. Che significa finire l’annata almeno al terzo posto per partecipare ai preliminari del principale torneo continentale. Dopo il 31˚ turno di campionato, però, la situazione è addirittura migliorata. Il successo nel derby ha cambiato la classifica: è aumentato il vantaggio dalla Fiorentina quarta, ora a 7 punti, e dall’Inter quinta, finita ameno 8; è diminuito il distacco dal Napoli secondo che adesso ha solo 4 punti in più e lunedì 25 aprile sarà all’Olimpico (senza Higuain, se prende oggi 4 giornate di squalifica) per lo spareggio che può dare un senso alla stagione. «Sarà dura,ma dobbiamo farci trovare pronti» ha chiarito Spalletti che si prepara ad attaccare anche la formazione dell’amico Sarri. Mancano 7 tappe. Il calendario, con lo scontro diretto in mezzo, è questo: il Napoli al San Paolo ospiterà il Verona, il Bologna, l’Atalanta e il Frosinone, fuori sfiderà l’Inter e il Torino; la Roma ospiterà il Bologna, il Torino e il Chievo e affronterà in trasferta l’Atalanta, il Genoa e il Milan.
SFORZO PREMIATO Il 2˚ posto garantisce introiti sicuri e soprattutto abbondanti. A Trigoria sanno bene che piazzarsi per il 3˚ annodi fila dietro alla Juve semplificherebbe le strategie del club nel prossimo mercato e quelle dell’allenatore nella programmazione della nuova stagione. La questione economica ha comunque la priorità anche perché aiuterebbe la gestione tecnica. Quest’anno la Roma ha incassato 77 milioni grazie alla Champions: 12 milioni per l’accesso alla fase a gironi; 5,5 per la partecipazione agli ottavi; 47,5 milioni dal market pool (quota del 90 per cento che spetta alle società italiane e divisa con la Juve dopo l’eliminazione della Lazio ai preliminari);3 milioni per i risultati ottenuti sul campo (1,5 per 1 vittoria, 0,5 per ognuno dei 3 pareggi); 9,1 di incassi al botteghino per le 4 gare all’Olimpico. Il 3˚ posto non dà invece garanzie. Anche per colpa del ranking Uefa: il club giallorosso è attualmente al 51˚ posto. Questo sta a significare che, senza essere testa di serie, c’è il rischio nei play-off di agosto (andata 16-17, ritorno 23-24) di incontrare formazioni quarte classificate nella Liga, nella Premier o nella Bundesliga. Cioè sfide vere ad inizio stagione. In caso di eliminazione, a parte l’incasso per la partita casalinga, il bonus sarebbe più o meno di 10 milioni, ai quali aggiungere i 2,4 per la partecipazione allaprima fase dell’Europa League. La differenza è insomma notevole. La certezza della Champions permette di evitare dismissioni tecniche e magari regala più autonomia nei possibili investimenti.
LABORATORIO TATTICO Spalletti, insomma, punta al 2˚ posto. Per prendersi subito la rivincita in Europa.Con il suo metodo che è sicuramente diverso rispetto alla prima avventura sulla panchina giallorossa. Oggi ha più scelta di 10 anni fa. Ma la novità non sta negli interpreti. In 14 partite (2 di Champions) ha utilizzato più sistemi di gioco. Almeno 6 diversi: 3-4-2-1, 4-2-3-1, 4-1-4-1; 4-3-3;4-3-1-2 e 4-2-4. In passato la base vincente è stata il 4-2-3-1, con l’alternativa del 4-1-4-1. Cambia l’assetto, non i giocatori. Ha individuato 11 titolari e usa quasi sempre gli stessi panchinari, soprattutto Dzeko e Zukanovic. È diretto con tutti, anche con chi va in campo.Da El Shaarawy a Nainggolan, da Pjanic a Keita. Rimproveri mirati alla prossima Champions.