01/04/2016 13:28
IL TEMPO (E. MENGHI) - Per qualcuno, Totti in primis, potrebbe essere l’ultimo derby, ma non per Manolas. Il greco non fa parte della Roma in partenza e non vuole lasciarsi distrarre dalle voci di mercato messe in circolo dal noto procuratore Raiola: «Non ho mai parlato con lui e quello che dice non è vero. Il mio agente è Evangelopoulos. Io ho ancora 3 anni di contratto e sono felice qui. Se arrivasse un’offerta importante, non sarei io a decidere, ma la Roma. Vedremo cosa succederà». Il difensore ha già chiesto un aumento di stipendio e la società lo accontenterà, perché non è lui – ad oggi – il «big» con cui fare cassa. Manolas vorrebbe continuare a vedere in giallorosso il suo capitano: «Speriamo non sia l’ultima stracittadina di Francesco». Per domenica non ha dubbi su chi è la favorita, ma teme i rivali perché «non hanno nulla da perdere e puntano a vincere solo questa partita. Noi però – assicura dall’oratorio di Tor Bella Monaca dove ieri è stato testimonial per la tappa romana della Junior Tim Cup – siamo più forti e dobbiamo dimostrarlo. Sono sicuro che lo faremo». Anche senza il pubblico delle grandi occasioni: «Un derby è sempre un derby, però l'atmosfera non sarà come quella dell'anno scorso. Quando sei un professionista devi giocare sempre».
Szczesny sente che «è una partita speciale per i tifosi, dobbiamo renderli felici perché il derby vale più di tre punti, ma per noi deve essere una gara come le altre: pensiamo alla vittoria». Spalletti pretende sempre il massimo e il portiere polacco lo sa bene, visto che si è preso una strigliata ad Empoli per aver sbagliato un lancio: «Il mister non accetta errori, in campo e nei comportamenti. È per questo che è speciale, ha cambiato la tendenza e ci ha permesso di vincere tante partite». Ma Szczesny, lui sì, è uno di quelli che potrebbe dire addio dopo le nozze romane in estate, a meno che l’Arsenal accetti un prestito «bis».