04/04/2016 14:38
El Shaarawy e Perotti hanno cambiato il volto alla squadra in corsa e quella di chi doveva farlo da luglio scorso e non ci è riuscito, Edin Dzeko. Alla fine Spalletti se li coccola tutte e tre: «Perotti ed El Shaarawy sono due giocatori eccezionali: Diego ha più carattere, Stephan deve metterci più rabbia. Dopo il gol ha pensato a gestire 3-4 palle anziché chiudere la gara. Per diventare un campione deve migliorare su questo». E Dzeko? «È entrato bene, ha fatto un gol che non era facile, ma è sempre la squadra che reagisce, non un giocatore solo. Ha caratteristiche diverse dagli altri, ci è stato utile quando la Lazio ha spinto».
La copertina che doveva essere di Dzeko anche ieri se la sono presa proprio Perotti ed El Shaarawy. E con quella copertina lì, Dzeko deve zittire (e guarire) i suoi mal di pancia. «Il gol è stata un’emozione incredibile, anche perché è il mio primo derby vinto — dice Elsha — Abbiamo sofferto un po’ nella ripresa, ma poi abbiamo avuto una grande reazione. Il mio futuro? L’obiettivo è far bene e andare all’Europeo, poi tocca alla società. Intanto abbiamo sfruttato il passo falso del Napoli, ora dobbiamo proseguire nella rincorsa». Anche perché, ad esempio, uno come Perotti ci credeva prima, a -7 dal Napoli, figuriamoci ora che i punti sono 4 e balla ancora lo scontro diretto (in casa). «Purtroppo ancora non dipende da noi, aspettiamo di vedere se perdono qualche altro punto e battiamo il Bologna — dice l’argentino — Fare 4 gol in un derby non è mai semplice, una sensazione unica. Peccato solo per quel piccolo blackout, ci è già successo altre volte di entrare così così ad inizio ripresa e poi tornare a giocare». Magari, ci sarà un segreto anche in questo: «L’unico segreto è che siamo una squadra unita ed umile, qui non esistono stelle».
(gasport)