05/04/2016 13:21
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Se a Torino si sfregano le mani pregustando il quinto scudetto, per i giallorossi si apre un’occasione insperata di superare gli azzurri in volata e garantirsi subito la certezza di giocare la prossima Champions, con relativo incasso multimilionario, senza passare per la trappola dei preliminari.
Uno scenario impensabile a fine gennaio, quando la Roma, appena presa in consegna da Spalletti, sprofondava a 12 punti di distanza dagli azzurri di Sarri dopo aver perso in casa della Juventus. La squadra non poteva saperlo ma aveva toccato il fondo del barile subendo il gol di Dybala: da allora nove successi in dieci gare compreso un derby da sogno, e una media complessiva di 2.41 punti a partita col toscano in panchina.
La banda di Spalletti ora vanta il miglior attacco della serie A con 66 gol, di cui ben 30 segnati nelle 12 gare dopo il cambio di allenatore, e piano piano guadagna posizioni nella classifica delle difese: attualmente è quarta con 32 reti subite. Numeri impressionanti se paragonati alla crisi invernale che sembrava irreversibile, con tanto di eliminazione dalla Coppa Italia per mano dello Spezia.
E allora, sull’onda dell’entusiasmo di un derby vinto con un dominio e un risultato insoliti, col terzo posto ormai in cassaforte e l’infermeria finalmente vuota, perché non pensare al colpo grosso? Spalletti domenica ha frenato - «sono tanti 4 punti da recuperare alla migliore squadra del campionato per espressione di gioco» - ma non sapeva che Sarri avrebbe perso così a lungo quel fenomeno capace di segnare 30 gol in 31 gare e decidere quasi tutte le vittorie del Napoli.
Anche Pallotta dall’America non si sbilancia: «Chi lo sa cosa può succedere adesso? Di sicuro - commenta a Il Tempo dopo il derby - si annuncia un finale di campionato molto interessante».
L’ottimismo lo ha ritrovato da un pezzo, sempre più convinto che riportare Spalletti a Trigoria sia stata una mossa giusta. «Questa Roma è piena di talento ed è guidata da un ottimo staff tecnico - spiega il presidente - che sta dimostrando ai giocatori quanto possano essere forti insieme come squadra. Avevamo già una rosa di livello, ci serviva un grande allenatore e ora lo abbiamo». Dando uno sguardo al calendario, i prossimi venti giorni decideranno tutto. Per sperare nel sorpasso la Roma è chiamata al «filotto» nei tre appuntamenti precedenti allo scontro diretto del 25: lunedì sera il Bologna in casa (senza Nainggolan squalificato), domenica 17 alle 12.30 sfida a Bergamo con l’Atalanta, tre giorni dopo all’Olimpico contro il Torino. Nelle stesse giornate il Napoli se la vedrà col Verona al San Paolo, con l’Inter a San Siro e in casa col Bologna. E Sarri dovrà trovare il piano alternativo a Higuain e gestire la delusione di una squadra scesa dal treno scudetto.
Dall’altra parte Spalletti ha concesso ai nazionali due giorni di riposo e solo uno a tutti gli altri: per come si è comportato finora, ai giocatori sembra una lunga vacanza.