06/04/2016 14:53
IL MATTINO (F. JOUAKIM) - Il giudice sportivo che contravviene alle regole del codice di giustizia sportiva. Un caso paradossale, sollevato da numerosi avvocati napoletani riguardo alla sentenza su Higuain firmata da Giampaolo Tosel ma anticipata ad alcuni giornali prima dell'ufficialità.
Due gli articoli del codice che sarebbero stati violati. L'articolo 1 bis, che stabilisce «l'obbligo di lealtà, correttezza e probità» dei tesserati o di qualunque altro soggetto «che svolge attività di carattere decisionale». Ancora più specifico l'articolo 28, che al comma 2 recita: «I componenti degli organi di giustizia sportiva sono tenuti alla più rigorosa osservanza dei principi di riservatezza e non possono rilasciare dichiarazioni agli organi di stampa e ad altri mezzi di comunicazione in ordine ai processi in corso o a quelli nei quali siano stati chiamati a pronunciarsi».
Giorgio Varano, avvocato della Camera penale di Napoli e grande tifoso azzurro, chiede le dimissioni di Tosel. «Nella telefonata con Radio Marte - racconta - il giudice sportivo dice che da anni è sua consuetudine parlare con i giornalisti. E come se uno la mattina andasse in tribunale e leggesse sul giornale la sentenza che lo riguarda, prima che il giudice la pronunci». In Italia inoltre, continua Varano, «esiste solo Tosel come giudice sportivo da tempo immemore. E opportuno che si dimetta. Però poi realisticamente pensi come fa Tosel ad andare via quando il ct della Nazionale Conte patteggia per un'omessa denuncia?». Varano però ammette la fragilità emotiva degli azzurri. «Il secondo cartellino giallo a Higuain è scandaloso, ma sul primo un campione non prende un giallo per aver allontanato la palla». Anche Angelo Pisani, presidente dell'ottava Municipalità e legale di Diego Armando Maradona, batte sullo stesso tasto: le violazioni di Tosel. E annuncia che presenterà un esposto alla Procura federale, chiedendo agli sportivi napoletani di firmarlo. «Dopo l'anticipazione della sentenza ai giomali contro il campione azzurro - dice - tutti gli sportivi devono firmare l'esposto che presenteremo alla Procura federale per chiedere di accertare se Tosel, in qualità di organo di giustizia sportiva e di tesserato, abbia posto in essere violazioni della normativa e codice di giustizia sportiva. Per l'illegittimità e la gravità della procedura messa in atto in danno del Napoli e dei suoi tifosi, si configura senza dubbio il diritto al risarcimento».
In arrivo ci sarebbe anche una class action dei tifosi. Il «Comitato italiano difesa tifosi e sportivi» annuncia che l'eventuale conferma della squalifica anche in secondo grado di Higuain e quindi il ripetersi del danno contro il Napoli, porterà alla richiesta di rimozione dagli incarichi dell'attuale giustizia sportiva fino al risarcimento danni. Presieduto dall'avvocato Carlo Claps, il comitato che tutela il diritto dei tifosi, sia quali piccoli azionisti che come consumatone utenti di spettacoli sportivi, chiede le immediate dimissioni di Tosel: «I tifosi non si fidano più delle istituzioni della giustizia sportiva - spiega Claps - pertanto invitiamo il giudice Tosel a presentare subito le dimissioni. In mancanza di ciò i nostri legali provvederanno ad adire le vie giudiziarie». Sulla stessa falsa riga il movimento neoborbonico, che con il proprio ufficio legale ha avviato un'iniziativa per tutelare il Napoli, i suoi calciatori e i suoi tifosi dopo l'anticipazione ai giornali della sentenza. L'avvocato napoletano Antonio Boccia ha inviato alla Procura federale un esposto per richiedere, oltre alla nullità dell'atto (la squalifica di quattro giornate), «accertamenti e provvedimenti a carico dell'arbitro Irrati e del giudice Tosel».
Anche gli addetti ai lavori sono stupiti dalla maxi-squalifica. «Difficile vincere a Napoli, è vero - dice a Radio Crc l'ex azzurro Alessandro Renica - Anche io vedendo la partita mi sono innervosito per la gestione di gara di Irrati, bisogna indossare una corazza e non farsi influenzare. La squalifica di Higuain peserà e il Napoli meritava di poter lottare fino alla fine ad armi pari. Non bisogna però cadere nel vittimismo, la squadra non deve più cadere in questi tranelli Rizzoli con Bonucci è stato più permissivo, è oggettivo». Anche il tecnico Gigi De Canio, che domenica era sulla panchina avversaria dell'Udinese, tira acqua al mulino azzurro: «Ho rivisto le immagini dell'episodio tra Irrati e Higuain - dice - Credo che il Napoli si farà sentire per le quattro giornate di squalifica, perché si vede Irrati che va verso Higuain e l'attaccante azzurro lo ferma senza nessun gesto violento. Ci sono i presupposti per ridurre le giornate e restituire prima al campionato e al Napoli un giocatore fondamentale». L'unica voce fuori dal coro è quella di Salvatore Bagni, ex guerriero del Napoli: «Le classifiche virtuali dei torti arbitrali non mi sono mai piaciute - dice - Guardo quella reale e il campo. Ho visto una squadra un po' spenta in tutti i suoi effettivi. Ho visto anche errori arbitrali evidenti, ma non bisogna piangersi addosso».