Totti, Pallotta non cede: l'addio a un passo

22/04/2016 13:33

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Una città, come minimo la sua parte giallorossa, si chiede: e adesso? Adesso siamo nelle mani di , presidente della Roma. Lui, da Boston, stavolta non si sbilancia più di tanto. «Orgoglioso di Francesco», aveva detto dopo la doppietta al Toro. Sì va bene, e quindi? Questo contratto glielo fa o no? Jim non dice: né sì né no. Ribadisce che sono cose tra loro, tra lui e il capitano. Mettiamola così: il presidente ha deciso e trasmesso a Francesco i suoi intendimenti; così come il numero 10 giallorosso gli ha indicato i suoi. Siamo come prima, quella favola scritta l’altra sera farà parte della storia passata, ma noncontribuiràa scrivere il futuro. Mettiamola anche così: dopo tutto ciò che è stato detto e taciuto, nessuno a Trigoria vuole sbilanciarsi, specie in questo momento (l’ennesimo) di gloria per Francesco. Sarebbe impopolare. Nessuno, tantomeno , chiamato a decidere in prima persona dopo aver dichiarato pubblicamente che sarà lui, cioè , a stabilire il suo futuro.

SEGNALI DI FUMO si è complimentato e non poteva fare altrimenti. Perché la Roma ha vinto grazie (anche e soprattutto) a e ora almeno il terzo posto appare traguardo scontato. non ha ricevuto segnali, siamo fermi alla settimana scorsa quando, durante un incontro con il Mauro , si è sentito ribadire che sarebbe meglio lasciare e meditare su un ruolo da dirigente. A) non ha alcuna intenzione di smettere, si sente ancora calciatore e vorrebbe continuare con la maglia di sempre. B) Non ha ancora chiaro in testa ciò che potrà/potrebbe fare come dirigente. si sente ormai accerchiato, (quasi) tutti gli chiedono di abbandonare e soprattutto che sia lui ad annunciarlo, sarebbe meglio per tutti. Perché la società la decisione l’ha presa, ma non la vuole comunicare pubblicamente. Sarà costretta, se non ci ripenserà, a farlo a fine stagione. Spiegando. Intanto si va avanti col solito refrain: non ce la fa, i risultati dei test sono impietosi, è un ex giocatore da un anno etc etc. sta in silenzio, gioca quando gli viene chiesto e dimostra di poter fare ancora la sua parte. «Più di così non posso», confida il capitano alle sue persone.

MALEDETTO TOTTISMO A Trigoria c’è qualche seme del male individuato da cinque anni a questa parte: il romanismo, il passatismo, le combriccole, le vecchie abitudini. trascina/ trascinerebbe molti suoi compagni in comportamenti sbagliati, vedi Bergamo, le stanze occupate in piena notte, la sala tv (mentre si trasmetteva -) piena solo di poche anime tra i calciatori. Il fare un po’ come ci pare, non va più bene e questo lo ha fatto capire. Mettiamoci pure che a settembre compirà quaranta anni e il gioco è fatto: contratto zero. Chi può salvare Francesco? Il primo in assoluto, ovviamente, , che sta sicuramente meditando su ciò che è accaduto a Roma-Torino. Il presidente, raccontano, è imprevedibile e non è escludo che ci ripensi. E’ difficile ma non è escluso. E ? C’è finito dentro e non voleva. Ma dopo Roma-Torino qualcosa è diverso. C’è lo spettacolo oltre i regolamenti. C’è un uomo che rischia di abbattersi. Le leggende non si scaricano. Le favole spesso sanno commuovere anche i più burberi. E anche , se gli capiterà di restare aggrappato al suo posto, dovrà calarsi in un nuovo, eventuale, ruolo. Giocatore-punto diriferimentoper tutti icompagni.

DOPPIO TAPIRO Valerio Staffelli di Striscia ha consegnato un altro Tapiro a , perché quel premio ha portato fortuna. Stavolta, in compagnia del capitano («Non ho cenato con , non ci siamo incontrati...», c’era la moglie Ilary Blasi. «Guardavo Roma-Torino ma poi misono addormentata.Quandoha segnato Francesco mi ha svegliata mio figlio.Come lo tengo in forma? Gli faccio fare stretching, il gol è merito mio. Comunque, sono più emozionata per il Tapiro che per il “ti amo” dopo la sua rete. Se Francesco smette? Gli ho detto di andare in ritiro, in casa è tremendo...»