Ultimo miglio tricolore, lo sforzo della Roma per sé e per Allegri

25/04/2016 13:33

LA REPUBBLICA (M. AZZI/M. PINCI) - Comunque dovesse finire, regalerà un’emozione. Bisogna solo capire a chi. In un campionato cannibalizzato dalla (che aspetta ora un passo falso azzurro per far festa), c’è ancora qualcosa per cui lottare: la per esempio, che si parli del secondo o del terzo posto, passerà dall’appuntamento delle 15 all’Olimpico. Seconda contro terza, 5 punti in mezzo, abbastanza per soffiare sul fuoco delle speranze di sorpasso spallettiane. Ma anche sulla voglia del di chiudere la corsa, ipotesi che spalancherebbe nuove chance per l’ quarta. «Il merita la posizione che ha, quando sono arrivato era impensabile che questa gara potesse essere decisiva per il secondo posto», rivendica . De Laurentiis ha invece ordinato il silenzio. Parola agli attaccanti allora, i più continui della serie A: 73 gol la Roma in cui segnano tutti - già 18 uomini in rete - 72 il trascinato dai 30 di Higuain. Dopo i tre turni da spettatore il centravanti tornerà in campo oggi: contro la Roma, che lo cercò un anno fa e che il suo Higuain sperava di averlo trovato in , salvo sbattere contro la collana di errori da Gialappa’s collezionati dal bosniaco. Oggi pare blasfemo, eppure a inizio stagione le strade di Higuain e non erano poi così distanti: nove mesi più “vecchio”, il romanista era addirittura in vantaggio nei gol realizzati in carriera, 225 a 214, nazionali comprese. L’ultimo anno ha marcato il sorpasso netto del napoletano, 246 gol contro i 239 del collega. pensa seriamente se lanciare Edin dall’inizio, per creare un problema “fisico” alla difesa del , la meno scorretta del campionato (solo 402 falli commessi). Consapevole che, se il centravanti dovesse steccare ancora, potrà contare sul miglior dodicesimo del campionato: Francesco , 3 gol nell’ultima settimana e tanta voglia di stupire ancora . A dire il vero, più delle reti della discordia al Torino - mai due gol della Roma avevano diviso tanto la città - a smuovere il presidente è stato il messaggio distensivo pubblicato sabato dal capitano. Un gesto che ha spiazzato in un colpo sia Boston che Trigoria, e ridato vigore alla speranza di un’intesa per un’altra stagione da calciatore (ha richieste dagli Emirati).

Sarri non potrà però preoccuparsi di lui soltanto. La Roma in fondo è l’unica avversaria che il non è ancora riuscito a battere, tra andata e ritorno. Tutte le altre, compresa, si sono arrese almeno una volta. Chiudere il cerchio contro i giallorossi, riscattando lo 0-0 del San Paolo, significherebbe blindare definitivamente la diretta. A patto di infrangere il tabù trasferta. Delle ultime 5 fuori casa ne ha perse 3 vincendo solo a Palermo, punti costati l’addio allo scudetto. Gli azzurri hanno pagato i loro limiti di personalità, che non sono stati superati nemmeno con la cura Sarri: preziosa per la crescita tattica dei giocatori, meno per quella caratteriale. Il tecnico, prossimo a concludere la seconda stagione in A, deve inevitabilmente pagare dazio all’inesperienza. Nel turn over e nella gestione delle partite, specie lontano da Fuorigrotta, il ha trasmesso il forte dubbio che l’allenatore potesse incidere di più. Magari mischiando di tanto in tanto le carte, senza insistere su un unico modulo e sugli stessi undici, intoccabili. Nemmeno all’Olimpico però sono previste mosse a sorpresa: Mertens e Gabbiadini, 5 gol in due al , saranno di nuovo spettatori.
Come i 2500 tifosi napoletani attesi in un Olimpico semi deserto: ma sufficienti, a 9 giorni dall’anniversario dell’agguato a Ciro Esposito e nella settimana della richiesta di ergastolo per l’uomo che sparò, Daniele , ad alzare alle stelle il livello dell’allerta.