08/05/2016 13:36
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - L’Olimpico sold out in gran parte dei settori (previsti 60.000 spettatori), come spesso è accaduto nella storia del club. Colpo d’occhio finalmente diverso, grazie al pubblico ritrovato (solo la Sud resta dimezzata). Perché la cornice è quasi sempre mancata negli ultimi 8 mesi. Sembrerà, almeno a chi ha voluto dimenticare (o addirittura cancellare) il passato, di essere altrove e non nello stadio della capitale che, ripercorrendo quest’ultima stagione della Roma con Garcia fino a metà gennaio e con Spalletti dopo, ha certificato il pienone solo in 3 occasioni: il 30 agosto per il debutto in campionato contro la Juve, il 16 settembre per la prima di Champions contro il Barcellona (il top per le presenze: 57.836) e il 17 febbraio per l’andata degli ottavi contro il Real Madrid. La gente ha risposto solo nei 3 big match. E che si ripresenti al gran completo (più di 30.000 tagliandi venduti), come d’incanto, per la sfida all’ora di pranzo contro il Chievo, evento che non è paragonabile agli altri 3, deve far riflettere. Chi ha preso il biglietto, lo ha fatto per salutare Totti. Quando lo ha comprato, ha pensato che fosse il giorno dell’addio. Sarà, invece, semplicemente il pomeriggio dell’arrivederci. Perché la proprietà Usa, convinta fino a qualche settimana di scaricarlo a fine campionato, ci ha ripensato e gli concederà di giocare da quarantenne nel prossimo torneo. Ecco, insomma, l’happy end, con il capitano che, se avrà spazio pure in questa partita, festeggerà la numero 600 con la maglia giallorossa. E con la tifoseria che celebrerà il suo campione, capace con i 4 gol in 4 gare, di garantire alla società il 3˚ posto e di tenere in corsa i compagni per il 2˚ fino al traguardo.
PERCORSO OBBLIGATO Sarà il Totti day, dunque, e non solo. Perché prima di qualsiasi celebrazione, con i bimbi dei giocatori che parteciperanno alla passerella finale, viene il risultato, come del resto è sempre successo da almeno due mesi, cioè da quando è cominciata la rimonta. Il Napoli stasera giocherà in trasferta contro il Torino e ha ancora 2 punti di vantaggio. La Roma ha la possibilità di mettere pressione alla rivale, sorpassandola prima che scenda in campo. E’ quindi costretta a vincere, augurandosi poi che i partenopei non la imitino. Solo il successo li metterebbe al sicuro, avendo all’ultima giornata il Frosinone al San Paolo. Perché a parità di punti, dopo il 38˚ turno, i giallorossi finirebbero al 2˚ posto, essendo in vantaggio negli scontri diretti. Evitare i playoff di agosto sarebbe il massimo: per il bilancio (gli introiti sarebbe sicuri con l’accesso diretto alla prima fase della Champions: 77 milioni, giocando pure gli ottavi, dall’ultima partecipazione). Spalletti, entrato in corsa all’inizio del girone di ritorno, è stato il grande artefice del recupero in classifica, partendo dall’anonimo 5˚ posto. In 17 partite è riuscito a raccogliere 40 punti (grazie a 41 gol: media di 2,41 a partita e miglior attacco con 77). La striscia di imbattibilità dura da 15 gare, con 12 successi e 3 pareggi. Bisogna tornare indietro di 6 anni per trovare un raccolto simile a questo: 39 punti. Accadde nel finale di campionato 2009-2010, nel testa a testa per lo scudetto perso contro l’Inter di Mourinho. In panchina Ranieri, dopo 2 giornate, proprio al posto del toscano.
INCERTEZZA GENERALE Se il piazzamento finale non sembra ancora scritto, non lo è nemmeno il futuro di diversi titolari. Che saranno protagonisti durante il mercato e, quindi, anche dopo la conclusione del campionato. Szczesny, Ruediger, Digne ed El Shaarawy sono qui in prestito; Nainggolan e Pjanic restano in bilico (basta pagare la clausola di 38 milioni per acquistare il secondo: la Roma, cedendolo entro fine giugno, rispetterebbe il Financial Fair Play). Anche per Dzeko potrebbe essere l’ultima all’Olimpico, tanto differente dalla prima (gol decisivo contro la Juve). E’ il giorno dei saluti per Maicon (a fine contratto) e probabilmente Castan (andrà via in prestito). E per Keita (pure lui in scadenza) e Uçan (non sarà riscattato) che non sono, però, tra i 24 convocati per il lunchmatch contro il Chievo.