08/05/2016 14:10
LA REPUBBLICA (M. AZZI / M. PINCI) - Lo scorso anno si decise in uno scontro diretto, un derby per giunta. Stavolta il secondo posto è una sfida a distanza: il Napoli a Torino contro il Toro, stasera, la Roma in casa alle 12.30 col Chievo. Sarri e Spalletti, divisi da due punti, non si sfidano soltanto per essere i primi tra gli umani, dietro la Juve invincibile di Allegri. Ma per assicurarsi quel passaporto europeo che dà accesso alla fase a gironi della Champions League. In palio circa 50 milioni (22,5 dalle tv, 12 di bonus, altri 16 per la seconda quota dei diritti): e potrebbero anche diventare 70 se la terza non passasse i preliminari. Altro motivo validissimo, questo, per dare l’assalto alla piazza d’onore: provate a immaginare di dover giocare tra il 16 e il 24 agosto, prima ancora dell’inizio del campionato, un play-off che vale una finale, rischiando di destabilizzare l’intera stagione, dalla preparazione in poi. Ancora più penalizzante in un’estate spezzettata da Europei e Olimpiadi che toglieranno energie e giocatori.
Insomma, gli ultimi 180 minuti di un campionato che ha già assegnato da tempo il titolo, hanno ancora qualcosa da dire. La Roma dopo aver recuperato al Napoli 10 punti in 14 partite vuole un aggancio che significherebbe sorpasso, grazie allo scontro diretto vinto il 25 aprile all’Olimpico. E Sarri, che nelle ultime tre trasferte ha sempre perso, sentendo il fiato sul collo mette le mani avanti: «A Torino vogliamo vincere, ma non capisco perché il Napoli debba assolutamente farcela, loro ci hanno già creato problemi. Abbiamo fatto un campionato ottimo, con il secondo posto sarebbe straordinario». Con i titolari ci sarà Higuain, all’inseguimento del record di Nordahl: 35 gol in un solo campionato (ne mancano 3). Pensa invece di dare forfait De Laurentiis. Nella Roma quasi out Manolas (forse De Rossi in difesa), eppure Spalletti crede ancora nella rimonta: «Abbiamo lavorato sempre per l’impossibile, ma ci siamo creati la possibilità di lottare, e l’impossibile a volte succede. Tutto il resto è noia».