18/05/2016 13:23
IL TEMPO (E. MENGHI) - «Se Pjanic va alla Juventus non mi deve più parlare». Il consiglio romanista e minaccioso arriva dall’amico Nainggolan, a cui il bianconero fa venire l’orticaria. Il belga non andrebbe mai a Torino, lo ha ribadito in più occasioni, compreso l’evento di ieri al Parlamento Europeo, e spera che non sia proprio il compagno bosniaco a «tradirlo». Radja non ha negato l’interesse del club di Allegri verso Pjanic, anche se sono arrivate smentite da più parti. Parti che restano lontane, visto che la Juventus non ha intenzione di pagare la clausola rescissoria del centrocampista su cui sono vigili Barcellona, Atletico Madrid e Psg. La Roma vuole provare a tenere sia lui sia Nainggolan, nonostante i conti da ripianare entro il 30 giugno. Se il bosniaco furbescamente usa il condizionale quando declina i verbi al futuro, il Ninja si è esposto di più facendo una promessa ai tifosi: «Io resto, voglio restare qui e non c’è nient’altro da aggiungere. La società? Posso solo dire quello che penso io».
I contatti con il Chelsea si sono raffreddati e la volontà del giocatore è stata chiara fin da subito. Adesso l’unico obiettivo di Radja è l’Europeo, il suo Belgio all’esordio sfiderà l’Italia dei giallorossi El Shaarawy, Florenzi e (forse) De Rossi: «Io sono pronto, carico, voglio arrivare il più lontano possibile. La squadra c’è, perciò ognuno di noi deve dare il massimo». Poi fa un passo indietro per analizzare la stagione appena conclusa: «Possiamo essere soddisfatti – ha dichiarato a margine dell’incontro con gli studenti del Liceo Cavour – del terzo posto, visto come si erano messe le cose. Abbiamo fatto una bella rincorsa e abbiamo meritato questa posizione». Terzi vuol dire preliminare di Champions, con tutte le insidie del caso: «Se trovi una grande squadra dentro al gruppo prima o poi devi ugualmente vincere per qualificarti. Noi dobbiamo giocare come stiamo facendo e, anche se ci sono le vacanze di mezzo, prepararci bene perché dobbiamo passare il turno».
«Migliorarsi non è facile, ma l'importante è dare un seguito», è il motto di Spalletti dal Memorial Niccolò Galli a Firenze. L’allenatore non blinda, anzi tiene aperto uno spiraglio sulla cessione di Pjanic: «So che a Roma sta bene, ma bisogna vedere il contratto, l'età, il club che è interessato a te. Se uno deve rimanere a lavorare in un posto dove non è contento, diventa più difficile tirar fuori il massimo. È doloroso veder partire chiunque, ma abbiamo un bravo diesse e ci faremo trovare pronti se ci fosse bisogno di sostituire qualcuno. Sabatini? Lui resta».
Perotti spera di non veder andar via nessuno: «È importante che i migliori restino e i migliori sono Radja e Mire: con loro faremo grandi cose». Mercato permettendo.