13/05/2016 19:00
GIORNALETTISMO.COM - Degli acquisti della prima Roma firmata Usa, quella di Luis Enrique per intenderci, è rimasto solo lui, per i tifosi sarebbe un bel colpo all'anima. Arrivato all'ultimo giorno di mercato per un cifra piuttosto bassa – 10 milioni di euro – per uno che a 21 anni aveva già giocato due edizioni di Champions da titolare, Miralem Pjanic ora a distanza di cinque anni potrebbe lasciare Trigoria per poco meno del quadruplo, quella clausola rescissoria da 38 milioni messa nera su bianco sul contratto scadenza 2018. «Nel calcio non si sa mai dove giochi la prossima stagione, ma io qui sto benissimo, mi sento a casa. Amo questa squadra e con questa maglia spero di poter vincere un giorno» dice il bosniaco che dell’amore della Capitale ha vissuto tutto, dagli insulti più beceri (vedere video) alle standing ovation più calorose passando per le diffidenze e le critiche tradizionalmente indirizzate a quei calciatori belli che non ballano, troppo bravi per impegnarsi sempre, troppo svogliati per incidere sempre. Potenziali campioni discontinui.
I dati fotografano bene invece quanto l’ex Lione sia decisivo: ad esempio in stagione in tutta Europa solo lui e altri tre sono andati in doppia cifra sia di gol (10) sia di assist (11) e con la Champions arriviamo a 12 e 12 – gli altri tre sono Mahrez, Mkhitaryan e Di Maria. E ancora: Pjanic crea a partita più del doppio delle occasioni da gol e più del quadruplo degli assist rispetto ai suoi colleghi centrocampisti. E anche in fase di rottura non scherza: nel 2014 fu il giocatore con la percentuale più alta di contrasti vinti (86%), quest’anno è sopra la media per palloni recuperati e intercettati. Inutile infine soffermarsi sulle punizioni.
Ora che la Roma, per motivi di bilancio, ha bisogno di cedere almeno un big, ecco che tutto quel bendidio di parabole, verticalizzazioni e tackle richiama l’attenzione di tanti. Pjanic piace non solo all’estero – Bayern Monaco, Psg e Arsenal in prima fila: Allegri ad esempio stravede per lui, cerca un trequartista da due stagioni e i soldi che la Juventus incasserebbe dal Real Madrid se i Blancos dovessero sfruttare l’opción de recompra per Morata potrebbero finire dritti nelle casse giallorosse. Nessuna trattativa tra i club, si intende, bensì il semplice versamento della clausola, una volta incassato il benestare del calciatore – difficile, ma non impossibile. La Juventus ci sta seriamente pensando e almeno ai piani alti di Trigoria l’operazione non sarebbe vista come uno sgarbo: nulla insomma di paragonabile ai sanguinolenti cambi di casacca di Emerson e Zebina, il vento è cambiato, Agnelli e Pallotta si piacciono anche parecchio nonostante l’asse politico in Lega non sia più solido come un tempo. Mentre la Juventus resta alla finestra, la Roma prova a stringere: entro il 30 giugno prolungamento e ritocco del contratto (già ricco, intorno ai 4 milioni) o cessione. Che frutterebbe, al contrario di Nainggolan, anche una plusvalenza netta.