18/05/2016 13:41
IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - «Cercheremo di trattenere i big a Roma e proveremo a rendere la squadra competitiva». Walter Sabatini promette, provando a scaricare le responsabilità in caso di partenza di uno o più calciatori nel mirino delle big d’Europa: «Come è stato denunciato da Spalletti dipende anche dai giocatori,però, io penso che riusciremo a farli rimanere e a fare una squadra competitiva. Un aumento di stipendio? Chiederlo è sconsigliabile». E poi via, a ruota libera per chiarire tutti i dubbi di mercato che in questi giorni stanno tenendo in ansia i tifosi della Roma: «Quella per Digne è un’operazione che dobbiamo riuscire a fare con il PSG, lo vogliamo trattenere e troveremo un accordo. El Shaarawy verrà riscattato senza dubbio. Dzeko? È molto forte, un professionista esemplare e non sarà mai un problema. De Rossi resterà».
A CACCIA DEL GATTO A questo punto, però, la domanda banale quanto determinante, sorge spontanea: dove si trovano i soldi? Sabatini tenta di fare chiarezza anche su questo punto: «Adesso il mercato è attivo, abbiamo tante possibilità e tanti giocatori in giro. Vedremo come rastrellare quello che ci serve per le nostre operazioni,ma la Roma non ha deciso di dismettere i suoi giocatori importanti. Aspettiamo di confrontarci con l’allenatore». Ieri mattina dal Brasile è arrivato Alisson per svolgere le visite mediche e firmare un quinquennale con i giallorossi: «In porta non c’è nessuna ressa perché Szczesny è dell’Arsenal e vedremo se si potrà trattenere,De Sanctis è in scadenza e Skorupski l’ho ricollocherò». Sul caso Totti il ds conferma le parole del dg Baldissoni: «Non è una questione economica, è un discorso legato al futuro da dirigente. Lui ne vuole uno brillante come quello da calciatore». E poi la retromarcia rispetto a quanto annunciato un mese e mezzo fa:«Non ho dato le dimissioni, sono orgogliosamente il ds della Roma, faremo un punto con Pallotta. Ho chiesto un chiarimento».
IL SALTIMBANCO Non usa mezzi termini Sabatini nel commentare le dichiarazioni del padre di Gerson: «E’ un saltimbanco, che me ne frega. Ho comprato il figlio mica il padre». E poi ancora su Pjanic: «E’ un delirio della Juve,non gliel’ho offerto. Ha una clausola che vale anche per l’Italia» ha detto il ds a pagineromaniste.com. «Se Uçan fosse andato in prestito, sarebbe rimasto a Roma. Paredes e Sanabria torneranno. Se Benatia chiama per tornare? Non chiama lui, lo fanno per conto suo. Doumbia?Lui voleva andare a tutti i costi al Newcastle sapevo che avrebbe toppato». La chiusura è su Castan: «Sta meglio,anzi direi bene»
«PJANIC, RESTA», NINJA DIXIT «Pjanic alla Juventus? Se succede gli ho detto che non mi deve più parlare» non era a conoscenza del Sabatini-pensiero quando Nainggolan, tra il serio e il faceto, ha commentato l’indiscrezione di Pjanic a un passo dalla Juventus. Il ‘Ninja’ a margine di un incontro con gli studenti di un liceo alla sede romana del Parlamento Europeo, ha lanciato il suo messaggio ai dirigenti di Trigoria: «Io voglio rimanere alla Roma, non c'è altro da aggiungere. Anche perché io posso parlare per me, poi…» poi sarà la società a decidere del suo destino. Ma se da una parte Diego Perotti dice: «È molto importante che il prossimo anno rimangano i migliori come Radja Nainggolan e Miralem Pjanic», dall’altra Luciano Spalletti non fa drammi in caso di eventuali partenze: «Ci faremo trovare pronti se ci fosse bisogno di sostituire qualcuno», spiega il tecnico alla consegna del premio Niccolò Galli. Altra questione spinosa riguarda Francesco Totti: Pallotta ha fatto la sua proposta, ma al numero 10 non convince il ruolo che la dirigenza ha pensato per lui a fine carriera: «Se gli ho dato un ultimatum? No, sono sicuro che andrà bene. Noi ci rispettiamo e sono convinto che capirà» ha detto il presidente.