07/05/2016 15:00
Seicento partite in Serie A: un traguardo che Francesco Totti taglierà (nel caso giochi) domani a pranzo contro il Chievo, in quella che poteva essere la sua festa d’addio e che invece sarà solo una grande festa. Domani all’Olimpico dovrebbero esserci quasi 55mila persone, il modo migliore per celebrare l’ennesimo grande traguardo del capitano della Roma.
«La prima volta in una storia d’amore non si scorda mai», ha detto Francesco ricordando quel giorno, quando Mazzone lo fece entrare al posto di Rizzitelli quel 28 marzo 1993 a Brescia. Da lì in poi è stato un romanzo bellissimo, con alcune pagine speciali. Come i gol o le partite in cui ha fatto cifra tonda. La centesima festeggiata nel 1998 a Genova. «Non sono decisivo», disse invece ironicamente in quei giorni della duecentesima presenza in A, a Bari nel 2001 l'anno dello scudetto, reduce dalle sostituzioni contro Juventus e Atalanta. Un’iperbole, ovviamente, perché tre gare dopo avrebbe festeggiato il terzo scudetto giallorosso.
Il 23 gennaio 2005 a Firenze la Roma di Delneri trova una vittoria storica, nel suo campionato più brutto degli ultimi 30 anni. A decidere la sfida sono Cassano e Montella, ma la 300a di Francesco in A è da applausi. Come quella numero 400, quando nel 2008 a Bologna fa secco Antonioli. Più o meno lo stesso copione del 5 maggio 2012: Totti sbaglia subito un rigore, poi però segna una doppietta che salva Luis Enrique dall’ennesima brutta figura in casa contro il Catania.
L’annuncio del rinnovo potrebbe davvero slittare a fine stagione, dopo l’ultima magari con il Milan, quando a Roma spunterà Pallotta e tutto sarà deciso anche in ottica secondo posto. Totti vuole continuare a giocare ancora per un altro anno. La carriera che conta per lui è quella da calciatore, quella che domani gli regalerà le 600 partite in Serie A.
(gasport)