Giochi e stadio della Roma, corsa contro il tempo per convincere la sindaca
21/06/2016 13:28
LA REPUBBLICA (L. MARI) - Referendum e veleni. Tra gli ostacoli che potrebbero frenare il cammino della nuova amministrazione della 5Stelle Virginia Raggi c’è senza dubbio quello della candidatura olimpica di Roma per i Giochi del 2024.
Un tema su cui la prima cittadina ha più volte sfumato le sue posizioni. È infatti passata dal «criminale parlare di Olimpiadi quando Roma muore affogata di traffico e buche» a un più conciliante «se dovessi essere eletta sarei io stessa a indire un referendum sui Giochi». Un modo, forse, per non essere lei stessa, assieme ai 5 Stelle, a dire no alla candidatura.
Un’apertura confermata anche dal designato assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini. «La nostra — ha spiegato — è una città in grave sofferenza economica e sociale. Sembra dunque giusto che ci sia da parte di Raggi una riflessione per comprendere se davvero non ci siano altre priorità».
I Radicali hanno già avviato la raccolta firme per il referendum, ma se Raggi volesse indirne un altro dovrebbe scegliere la strada del voto nell’assemblea capitolina. Le servirebbe l’approvazione da parte di due terzi dell’Aula (33 consiglieri, ma i 5Stelle sono 29, più la sindaca 30).
Come se non bastasse, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha dichiarato che una consultazione popolare «non ha senso, non c’è tempo: sarebbe nel 2017, un mese prima della decisione del Cio». Dallo staff del comitato Roma2024 trapela dunque che si continua a lavorare a testa bassa per rafforzare i punti di raccordo con Raggi, da una soluzione per le emergenze di Roma alla legalità e trasparenza degli appalti.
Ma sul tema Olimpiadi si registra anche un altro scontro. Quello tra Capitan Futuro e “il” capitano. Se infatti nei giorni scorsi Francesco Totti aveva criticato il no di Raggi alle Olimpiadi sostenendo la candidatura di Roma2024, il compagno di squadra Daniele De Rossi dagli Europei in Francia ha augurato buon lavoro alla nuova prima cittadina, sottolineando che «le macerie che sono rimaste nella città sono un’eredità pesante. Serve, se non una rinascita, una risalita rapida. Vivendo in centro storico me ne sono reso conto, più di quando vivevo fuori ».
E a fare gli auguri, su Twitter, alla neoletta grillina è anche il presidente della Roma, James Pallotta, preoccupato per le sorti dello stadio giallorosso a Tor di Valle. Un progetto su cui la posizione dell’assessore all’Urbanistica Berdini sembra non lasciare molte speranze. «Vanno rispettate le leggi dello Stato, come ha fatto la Juventus a Torino — dice Berdini —
a Tor di Valle per tenere in equilibrio la bilancia economica sono stati concessi un milione di metri cubi di uffici. Mi chiedo se non sia un’alterazione del mercato immobiliare in una città che vive un grave malessere dell’edilizia».