12/06/2016 15:19
LA REPUBBLICA (E. SISTI) - Volano gli stracci. Per difendersi dall’accusa di aver «venduto Pjanic in un quarto d’ora» e contro la sua volontà, la Roma rende pubblica una lettera di protocollo, da tenere riservata, scritta dal giocatore alla società, in cui si evince un’intenzione diversa: «Mi avvalgo del diritto di essere ceduto a un altro club».
Le solite unghie sulla lavagna. Come della telenovela del rinnovo di Totti anche di questo si poteva fare a meno. Una storia semplice come il trasferimento di Pjanic alla Juventus, utile a far convergere gli interessi di tutte e tre le parti in causa, Roma, Juventus (due club alleati nella politica sportiva) e giocatore, diventa uno sgradevole intrigo da cui emerge una verità: che da Roma pare sempre che si scappi.
I dettagli dell’affare Pjanic sono noti: 38 mln di clausola rescissoria di cui Pjanic avrebbe dovuto riscuotere il 20% ma vi ha rinunciato (come da lettera). Recupererà 5 mln con l’ingaggio futuro (circa 6 mln a stagione). Se vuole sostituire Rüdiger la Roma perderà altri pezzi. Bisognava rassicurare Spalletti. Lo stanno facendo alla rovescia. Tutto scorre, poco resta, caro Luciano. Nemmeno Digne forse. In poche ore solo nuvole.