La strana sfida di Radja, tra presente e (forse) futuro

12/06/2016 13:58

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - La storia di e i suoi fratelli: Daniele è il maggiore, Stephan il più piccolo della compagnia e Alessandro quello di mezzo. C’è poi un “padre” in comune: Antonio. Appuntamento a Lione per una rimpatriata, domani sera intorno alle 21, una specie di Natale in famiglia. Ma uno, è contro gli altri, , e , più , perché davanti a un palcoscenico così prestigioso come un Europeo non si fanno prigionieri, non esistono amici, né tantomeno parenti. Belgio da una parte, Italia dall’altra, il talento contro la tradizione: di amichevole c’è solo il loro rapporto ma a Lione l’uno è pronto a primeggiare sugli altri. Abbracci, insomma, solo alla fine.

STILE CAPITOLINO parla un italiano romanesco, ha un forte senso di appartenenza verso i colori giallorossi e quelli dell’Italia, che lo ha accolto undici anni fa. Oggi, al di là della sfida tra Belgio e Italia, il futuro viene reso oscuro da certe sue ultime dichiarazioni e pure dalla voglia spasmodica di possederlo da parte di , suo corteggiatore ormai smascherato. Domani sera dedicherà un saluto ai suoi amici romani e uno sguardo accattivante all’allenatore dell’Italia, che a breve diventerà blues, colore del Chelsea, che sogna di averlo presto. Domani sera allo Stade de Lyon, Belgio-Italia è tanta roba: un incrocio di emozioni, confidenze e interessi, con a rischiare di essere accerchiato in mezzo al campo proprio dai tre amici romanisti (o da chi di loro giocherà). Tutti voglio fare bella figura, tutti e quattro giocano, chi in un modo chi un altro, per farsi belli davanti a . Strani casi del destino.

PAROLE E SMENTITE è un tipo sensibile, “de core” come diciamo a Roma, è uno che, come promesso, non guarderà più in faccia , altro suo fratello, perché se n’è andato alla . Lui il bianconero non lo vestirebbe mai, ma forse il blues sì, anche se dipenderà dalla Roma, alla quale è legato da un contratto fino al 2020. « mi vuole davvero e da Roma sento strane voci...», le parole di , rilasciate a una tv belga e rilanciate dalla Rai, ma lui le ha smentite. Parole che hanno fatto in tempo a scombussolare ancor di più l’aria romana. Nella Capitale nessuno si augura che pure lui stia meditando un lento addio. Perché Roma è affezionata al Ninja e lui ha dimostrato attaccamento ai suoi compagni («per loro andrei in guerra», disse). intanto si gode la sua nazionale e i suoi fratelli romanisti, pur volendogli bene, si adopereranno per fargli fare una brutta figura. Se il futuro di è ancora tutto in divenire, quello di , ed El Sharaawy sembra blindato nella capitale. Con la speranza di viverlo ancora insieme. Mandandosi prima qualche bacio a Lione.