02/06/2016 13:19
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - È destinato a diventare il tormentone del mercato romanista. Al netto della probabile cessione di Ruediger entro la fine del mese (il Chelsea rimane in pressing), la possibile partenza di Pjanic continua a tenere banco. Perché volenti o nolenti, l’inserimento della clausola rescissoria di 38 milioni potrebbe anche superare il primo step del mercato giallorosso, quello del 30 giugno, e protrarsi sino a metà agosto. Il paradosso, gatto maculato o meno, è che Sabatini potrebbe quindi anche mettere a posto il bilancio rispettando i parametri imposti dal Financial Fair Play ma poi, davanti a un club che versasse i 38milioni per il bosniaco, dovrebbe fare un passo indietro. Quello che ieri ha mosso Zanzi, dimettendosi dalla carica di Ceo e membro del cda romanista. C’è però da scommettere che nel caso di partenza di Pjanic, l’eco sarebbe maggiore pur con la consapevolezza che al netto delle dichiarazioni ufficiali nessuno a Trigoria si strapperebbe i capelli. In questo momento a livello finanziario Miralem per la Roma rappresenta ilWolf di Pulp Fiction, quello che (da solo) risolverebbe tutti i problemi. Essendo l’unico superstite del primo mercato dell’èra americana, a bilancio figura per un valore di poco superiore ai 4 milioni. Cederlo garantirebbe una plusvalenza alla Marquinhos ed eviterebbe giochi al rialzo sul rinnovo. Con il contratto in scadenza nel 2018, Pjanic è consapevole che quale sarà il finale di questa vicenda, per lui sarà comunque un successo. Gli scenari sono tre: 1) Rimane alla Roma e il club a breve sarà costretto ad alzargli l’ingaggio 2) Parte e andrà a guadagnare di più 3) Resta, la Roma non gli aumenta lo stipendio ma il prossimo anno, pur di non perderlo a zero nel 2018, sarà costretta a cederlo ad un prezzo inferiore e lui potrà giovarsene chiedendo di più alla società acquirente. Premesso che la terza ipotesi è certamente quella più remota, le altre due sono più che mai attuali. Anzi, visto che il presidente Pallotta, sistemato Totti, ha dato mandato (per ora) di occuparsi esclusivamente dei rinnovi di Manolas e Ljajic, la seconda si fa preferire alla prima.
SIRENE BLAUGRANA Ma dove può andare Pjanic? La Juventus non vuole pagare 38 milioni in un’unica soluzione (come prevedono le clausole rescissorie) e avendo l’ok di massima del calciatore sta provando a logorare il club giallorosso, inserendo contropartite (tra l’altro gradite, leggi Zaza) che al momento però la Roma rifiuta. È un po’ il gioco delle parti: Sabatini fa la voce grossa e garantisce che non siederà mai a trattare. A Torino aspettano fingendo di guardare altrove mentre Miralem, in una posizione di forza, attende novità. Anche estere. In Europa il Psg gli ultimi segnali li ha lanciati a gennaio. Il Bayern Monaco sembra aver perso un po’ di appeal per il calciatore dopo le relazioni ricevute dall’amico fraterno Benatia (che continua a proporsi). Rimane la Spagna: il Real Madrid nel ruolo ha Modric, il Barcellona cerca invece uno con le caratteristiche del bosniaco. Non è un caso quindi che sono giorni che i quotidiani catalani scrivono come Luis Enrique sia disposto a pagare la clausola rescissoria. A Trigoria attendono. Anche perché dalla prossima stagione, questa scenderebbe drasticamente a 28 milioni. E non è un caso che Sabatini si stia guardando intorno. Sull’interesse per Vazquez ieri c’è stata la conferma da parte del presidente del Palermo, Zamparini («Ne ho parlato con Walter qualche giorno fa»). Ma non finisce qui. Perché in mediana potrebbe servire anche un regista: Wijnaldum piace ma costa molto. Vecino ha il gradimento di Spalletti e un prezzo decisamente inferiore