Pjanic, siamo ai saluti. Sale la rabbia dei tifosi

10/06/2016 13:31

IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Una cessione che accontenta tutti. Meno i tifosi della Roma. L’addio di , destinazione , si consumerà nei prossimi giorni, presumibilmente quando il bosniaco tornerà dalle vacanze negli Usa. La sua partenza, che per molti è un fulmine a ciel sereno, è stata invece preparata da mesi e alla fine soddisfa il calciatore che andrà a guadagnare di più (quinquennale da 5 milioni), la che non voleva spendere i 38 milioni della clausola e la Roma che deve gioco-forza entro il 30 giugno essere operativa sia nei riscatti da esercitare ( su tutti) che rispettosa dei parametri imposti dal financial fair play. Chi si sorprende ora della partenza del bosniaco dovrebbe arrossire. Perché i segnali erano evidenti da tempo. , con il contratto in scadenza nel 2018 e forte di una stagione che lo ha visto andare in doppia cifra sia per i gol (10) che per gli assist (11), da mesi chiedeva un adeguamento contrattuale al club. La Roma - prima in privato e poi pubblicamente ha deciso di non concederglielo. Basta ricordare le frasi di del 18 maggio («Se qualcuno pensa di venir a bussare alla porta del mio ufficio ha capito male») e dello stesso dello scorso 5 giugno («Rinnovo a ? No, ha già un contratto»).

AUTOGOL MEDIATICI Scelta legittima, figuriamoci, che a Trigoria motivano col tentativo di fermare sul nascere un gioco al rialzo a catena all’interno dello spogliatoio (cosa che tra l’altro è già iniziato con , e …). Venti giorni fa era stato categorico: « è un delirio della . Non si tratta, chi lo vuole paga la clausola». in un paio di occasioni gli era andato dietro. Le parole però spesso rischiano di diventare boomerang pericolosi. E così il «delirio» si è trasformato in realtà. Paradossalmente quello che stona in questa vicenda non è la cessione di per sé. Questa chiaramente viene mal digerita dalla tifoseria perché il calciatore approda alla , rivale storica e squadra da battere in ottica scudetto. Finanziariamente (non tecnicamente) però è un’operazione che può essere compresa: a bilancio figura ormai con un valore di poco superiore ai 4 milioni. Cederlo garantirà una plusvalenza di 28 milioni (il totale, 32, figurerà a bilancio ma sarà pagato in tre rate) ed eviterà giochi al rialzo sul rinnovo che erano già iniziati. Senza contare che la clausola rescissoria quest’anno è di 38 milioni: la prossima stagione sarebbe scesa a 28 (e soltanto in questo caso il calciatore avrebbe potuto intascare una percentuale minima, circa il 5% al lordo). Quello che non torna, quindi, non sono i calcoli finanziari ma la poca chiarezza nei confronti della piazza. Il promettere cose che non potevano essere mantenute e l’aver trattato con la quando invece era stato garantito che il calciatore sarebbe partito soltanto dietro pagamento della clausola.

CASO In queste ore la rabbia monta nei social e nelle radio locali dove nessuno tra e club, viene risparmiato dalla gogna mediatica. Rabbia mista a sgomento anche per quanto sta accadendo con che, uscito allo scoperto, chiede un aumento di stipendio. Ingaggio che aveva pattuito soltanto 11 mesi fa, rinnovando sino al 2020. Ora sta a decidere. Appare poco probabile che dopo a Trigoria possano privarsi anche del belga.Ma la partenza del bosniaco non basta entro il 30 giugno. è ko (oggi risonanza magnetica, domani si opera), altrimenti avrebbe già salutato. E vuole . Ieri a chi gli chiedeva conto delle parole del belga, il ct ha glissato: «Ancora andate dietro a queste cose?». In effetti, è una questione nota da tempo.