Primavera giallorossa

05/06/2016 18:17

IL TEMPO (E. MENGHI) - È tris scudetto per la Primavera da quando ad allenarla è senior, l’ottavo tricolore della storia arriva col brivido ai rigori. Mancava dal 2011 e il testimone passa da a , che dopo aver superato il grave infortunio al ginocchio si è fatto carico di una squadra sprovvista in finale dei due bomber e , entrambi squalificati, e ci ha pensato lui a segnare alla la rete della speranza nel secondo tempo e il primo rigore della lotteria finale (14 penalty in tutto). Un segno sullo scudetto, che poi è di tutti, perché dietro l’argentino si è vista una formazione di combattenti dai piedi buoni, capace di reagire al gol incassato nel primo tempo e di restare fredda fino all’ultimo. Vince il veterano, non l’emergente Grosso, che dovrà accontentarsi del successo nel Viareggio, l’unico titolo che ancora manca a .

E' il «vecchio» che avanza (con un contratto fino al 2018 nel cassetto), al cospetto di mezza società: in tribuna al Mapei Stadium di Reggio Emilia erano presenti ii , Bruno Conti, e i suoi collaboratori Andreazzoli e Beccaccioli, ma anche Alessandro Pane, che potrebbe presto completare lo staff tecnico di Trigoria. La prima occasione della partita capita sui piedi di , che stoppa e tira ma trova solo il corner dopo la deviazione del Audero. Accade al 10', poi non si vede più nulla di interessante in zona gol fino al 35', quando fuori posizione commette un'ingenuità e atterra in area Lirola: è calcio di rigore, Kastanos lo trasforma con un mancino non troppo angolato ma potente. E 1-0 per i bianconeri al Mapei Stadium e la baby Roma accusa il colpo. Tanto da rischiare il tracollo negli attimi precedenti l'intervallo: Zappa con il destro centra la traversa.

Raddoppio sfiorato, pareggio incassato: il secondo tempo è iniziato da poco più di un minuto e, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, spunta , che si sistema il pallone col petto e poi scarica un sinistro micidiale all'angolino. La protesta per un tocco di mano dell'argentino, ma per l'arbitro non c'e niente e convalida l'1-1. Al 76' Crisanto para su Lirola, che prova un rasoterra sul primo palo. Ancora Lirola, stavolta affonda da destra e mette dentro un bel cross basso su cui non arriva il giallorosso, Pozzebon si ma commettendo fallo: gioco fermato, chance sprecata a porta spalancata. All'89' l'occasione clamorosa per la Roma, ispira appena entrato, il suo colpo di testa è vincente, ma l'arbitro annulla la rete per fuorigioco inesistente. C'era Zappa a tenerlo in gioco. La svista significa supplementari. Poche emozioni (solo il piattone di , alto) e ritmi blandi nell'extra-time, sono ancora i rigori, come in semifinale contro l' (e come nelle ultime tre finali scudetto), a decretare il vincitore. Ed è sempre la Roma, pure stavolta grazie ad una parata di Crisanto, che dice no ad un insicuro Vadalà e poi, dopo l'errore di , anche a Favilli. , entrato al 120' proprio per i rigori, non delude e firma la vittoria.

si congratula con un tweet, esulta: «Io ho messo la mia percentuale di capogruppo e le mie conoscenze, ormai è diventata una prima squadra a tutti gli effetti. Continueremo a fare questo e a tirar fuori giocatori per ». Di talento ce n'e davvero tanto.