08/06/2016 13:51
IL MESSAGGERO (M. AJELLO) - Il calcio di rigore di Francesco Totti, in favore delle Olimpiadi a Roma nel 2024, rende subito movimentata la partita del ballottaggio per il Campidoglio. Perché in questo match, nel duello Raggi-Giachetti e nella sfida su che cosa dev'essere e dovrà diventare la Capitale d'Italia, si è creato un bipolarismo politico, culturale, sportivo che riguarda le Olimpiadi. Quello tra chi le vuole, un ampio fronte trasversale di cui fa parte in maniera incalzante Giachetti, e chi le osteggia in nome del no e della stasi rassicurante come Virigina Raggi insieme ai grillini e a pezzi residuali di sinistra usciti malconci dalle elezioni. Totti ha appena deciso in che squadra giocare, oltre che nella Roma con cui proprio ieri ha rinnovato in contratto.
Osserva il capitano: «Avere una visione lungimirante per il futuro di Roma significa perseguire obiettivi importanti, tra questi c'è sicuramente la candidatura alle Olimpiadi. Dare ai nostri figli la speranza di rinascita della città è un dovere di tutti quelli che ci governano e ci governeranno». Chiaro?, avrebbe aggiunto il Papa (come quando spiegò il no all'autoinvito del sindaco Marino nella trasferta americana del pontefice). Incalza Totti: «Roma deve tornare ad essere una capitale mondiale. E soltanto lavorando tutti insieme con passione e determinazione per portare qui i Giochi del 2024, si può garantire una prospettiva di sviluppo concreto alla città e alle future generazioni. L'ho detto e lo ripeto, da romano e romanista io sarò sempre orgogliosamente a favore delle Olimpiadi a Roma».
BIPOLARISMO - Invece si potrebbe credere, erroneamente, che i laziali siano contro e stiano insomma dall'altra parte in questo nuovo bipolarismo intorno a Roma 2024? Si potrebbe pensarlo, visto che alla Raggi sono state attribuite simpatie per la Lazio, dovute all'influenza del marito. E comunque la candidata grillina ha smentito così: «La Roma? La Lazio? Io tifo Ternana». Ah, ecco, perché anche la squadra biancazzurra - oltre alla Roma, al Napoli, alla Fiorentina, al Bologna, al Verona, al Chievo, alla Juve, al Torino - è tra i sostenitori dell'evento. E ieri pure Antonio Candreva, simbolo della Lazio e della nazionale, si è schierato con queste parole: «Spingiamo la candidatura olimpica, così Roma sarà più bella e proiettata nel futuro». Naturalmente uscite così non possono che fare piacere al premier Renzi che crede molto nella corsa olimpica di Roma. E Giachetti, super-giallorosso, che già ha gioito per il sì di De Rossi e di tanti altri in favore dei Giochi? Non ha fatto in tempo neppure a finire di leggere l'endorsement olimpico del Pupone, che subito il candidato sindaco dem ha esultato con un tweet: «Le Olimpiadi sono un'occasione storica per Roma, ha ragione Totti. Dire di no per paura sarebbe un danno enorme #iocicredo». Pure Totti ci crede, anche se in serata preciserà: «Il mio è un discorso sportivo. Non mi piace essere strumentalizzato dalla politica e non appartengo ad alcun schieramento».
EFFETTO FRANCESCO - La mossa di Totti non può che spiazzare Virginia Raggi. La quale finora ha sempre stroncato la candidatura olimpica addirittura dicendo che «è criminale parlarne». E ieri è tornata alla carica: «Che Totti, un campione mondiale, sia favorevole alle Olimpiadi non mi sorprende. Noi non siamo pregiudizialmente contrari. Ma i romani chiedono altro e un sindaco deve ascoltare i romani». Una sorta di auto-difesa, insomma, questa della candidata grillina. La quale evidentemente non si aspettava l'affondo del capitano, che rientra in una posizione unanime dell'intero mondo dello sport, a tutti i livelli, favorevole ai Giochi. Come si come lo è, per la prima volta senza alcuna distinzione, tutto il consiglio nazionale del Coni, che conta 76 membri d'ogni tendenza politica e provenienza geografica. Il niet della Raggi comunque resta. E a riprova che il fronte anti-Giochi è il fronte anti-Roma, c'è il fatto che Salvini - ruspante nemico della Capitale, a dispetto delle ultime piroette dettate da interessi elettorali che i romani hanno sconfitto nelle urne non facendo toccare palla alla Lega - per primo ha detto di voler sostenere la Raggi al ballottaggio contro Giachetti. Dunque le Olimpiadi vero spartiacque politico. Come se non fosse evidente la loro funzione da volano di sviluppo per una città depressa a cui va tra l'altro restituito il suo ruolo e il suo rango sul palcoscenico mondiale. Perciò Totti, che tutti considerano un patriota della romanità e del brand Italia, ha confermato di essere quello che è.