Servono i fatti dopo le parole

06/06/2016 14:06

IL MESSAGGERO (M. CAPUTI) - Sono bastati pochi minuti sul suolo capitolino, perché il presidente fugasse in grande scioltezza dialettica dubbi e tormenti di critica e tifosi. Mai avuti ripensamenti su , la Roma non vende i suoi giocatori migliori e il fairplay finanziario imposto dalla Uefa non è un problema. Concetti chiari ed inequivocabili. Tutti, a questo punto, compreso , possono tirare un sospiro di sollievo. La mossa del “gatto maculato” non è più necessaria. L’unica variabile, perché indipendente dalla volontà della società, è il futuro con clausola di . A un primo impatto, le dichiarazioni di sono sembrate in netto contrasto con lo scenario delle ultime settimane. Pensandoci bene, però, tutto potrebbe filare nel migliore dei modi e fare un figurone. Ad ore, infatti, sarà annunciato il contratto di , confermato più dalla tifoseria che alla società. Poi c’è la finezza su : il presidente ha dichiarato che, al pari di e , non lo vuole vendere. Quindi, in caso di partenza, non sarà stata la Roma a mandarlo via. Giusto? E poi: se il fair play non è un problema, perché continuare a parlare, negandole, soprattutto di cessioni? Il tempo è galantuomo e ci dirà come effettivamente si risolveranno le questioni, dalle cessioni ai rinforzi. Su questo tema la figura e la posizione di non sono di poco conto. è stato sibillino: con lui parlerà solo di mercato. Vuol dire che il loro rapporto funziona e quindi non c’è nulla da chiarire o discutere? Come al solito, sbagliamo noi ad avere cattivi retropensieri.