Dal «musino» ai sorrisi: «E ora la Champions»

21/08/2016 15:56

è partito dalla panchina, «perché chi viene col musino poi non gioca neanche la prossima», aveva detto proprio . E quel musino lì però ha cambiato volto alla partita, regalando la prima vittoria stagionale alla Roma. Non tanto per i due calci di rigore, ovviamente decisivi, ma soprattutto per quel contributo di imprevedibilità e fantasia di cui la Roma era sembrata sprovvista fino al 12’ della ripresa. Esattamente quando è entrato in campo lui, . «Ma non è partito dal via perché ha un problemino all’adduttore – dice –. A Oporto era muscolarmente un po’ intossicato, una situazione al limite».

Era importantissimo vincere questa partita per partire bene in campionato e concentrarsi con serenità sulla sfida di ritorno con il Porto – dice a fine gara –. I portoghesi ci dovranno per forza attaccare e noi dovremo approfittare degli spazi che ci lasceranno: non sarà facile, dovremo fare gol, ma avremo i nostri tifosi a supportarci». Ecco, i gol. Ieri ne sono piovuti quattro, ma tutti negli ultimi 25’. Ed a metterci il marchio è stato lui, anche con l’assist per il 4-0 di . «Io qui a Roma sto molto bene, sento la fiducia dei compagni e di tutto l’ambiente – continua l’ argentino –. Il mio pensiero è sempre lo stesso, quello di aiutare la squadra. Anche quando si tratta di partire dalla panchina».

Francamente un’esperienza a cui non era più abituato, considerando l’utilizzo che ne aveva fatto nelle scorsa stagione. Il bello, però, è che con i due gol e l’assist di ieri è arrivato a 5 reti e 7 assist nelle 16 gare giocate con i giallorossi, esattamente lo stesso bottino incamerato con la maglia del , ma in 43 partite totali.

(gasport)