LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - «Sto bene e posso giocare anche subito». Nessuna timidezza, per
Bruno Peres. E così domani, nell’esordio della Roma in campionato contro l’Udinese, il brasiliano arrivato dal Torino potrebbe sfilare la maglia da titolare a Florenzi. Che a Porto non ha brillato e sembra far fatica nella ricerca della continuità come esterno semi-basso. Tra Europa e Italia, Spalletti è già chiamato a scelte importanti, legate al turnover e alla logica di un gruppo che ha ancora le gambe imballate. La squadra si deve dividere in avvio di stagione subito in un difficile doppio impegno. Martedì c’è il ritorno contro i portoghesi, partendo da quell’uno a uno che rende la qualificazione alla Champions a portata di mano. E il brasiliano che spera di essere l’erede di Cafu e Maicon (ha preso la maglia numero 13), vuole rendere l’obiettivo possibile. «Per me è importantissimo giocare la Champions — continua Peres — ma dopo anni al Torino, sono stanco di vedere la Juve vincere lo scudetto: quest’anno deve essere nostro, l’ho detto anche ai miei nuovi compagni». Esterno destro, per necessità anche sinistro, abile in qualsiasi difesa. «Nessun problema, ho parlato con Spalletti, di come mi posso comportare giocando a quattro. Mi ha chiesto di lavorare e migliorare sempre».
I tifosi dovranno domani affrontare la prima giornata di campionato con le nuove disposizioni legate ai parcheggi e ai rilevamenti biometrici ai tornelli. Tra polemiche e lamentele, la Roma prova a chiarire la sua posizione. «Lo stadio Olimpico è stato oggetto di misure di sicurezza ritenute necessarie — spiega il diggì
Baldissoni — noi ci siamo dati da fare per non penalizzare la tifoseria e non cambia nulla rispetto all’accesso: le telecamere ai tornelli ci sono da due anni, cambia solo il software. Per quanto riguarda la circolazione intorno all’impianto, sapete tutti delle minacce terroristiche. La questura ci ha detto che è necessario tenere sgombre le arterie che portano allo stadio».