Tranquilla Roma, guida De Rossi

23/08/2016 13:54

Per uno che ha esordito in appena maggiorenne, la partita di stasera non è di quelle che faranno tremare le gambe. D’altronde, quando calci un rigore in una finale Mondiale a soli 23 anni o quando ti appresti a giocare quasi 50 partite (stasera la numero 49) nella massima competizione europea, è difficile che l’emozione si faccia ancora sentire. L’adrenalina no, impossibile eliminarla, soprattutto se ti chiami , che sulla grinta, il carattere e l’atteggiamento ha costruito una carriera, almeno all’inizio, e sta provando a disegnare così, a sua immagine e somiglianza, il gran finale.

Dopo la battaglia dell’andata e la panchina contro l’Udinese, stasera tornerà a guidare la Roma. Come capitano, come unico romano e italiano in campo da titolare, come regista, al posto di , come faro di una squadra che dovrà essere, per dirla alla , artefice del proprio destino. è pronto, in questa estate così calda per lui, che sa di nascita (quella del terzo figlio, il primo maschio, atteso a giorni) e di rinascita: dall’Europeo con alla Roma con , dalle corse francesi alle rincorse di Trigoria, con un occhio speciale all’alimentazione e all’allenamento perché, come ha detto una settimana fa, «più si invecchia e più bisogna lavorare». Appunto. Le vacanze sono state poche e sono state italiane, i guai alla coscia e al polpaccio che lo hanno tormentato la passata stagione e anche in Nazionale per adesso sembrano archiviati, ma Daniele è il primo sapere che deve gestirsi: non quando gioca, visto che sarebbe impossibile farlo per carattere e caratteristiche, ma quando si allena e quando si riposa.

(gasport)