21/08/2016 16:50
La Roma per tutto il primo tempo aveva sbattuto contro l’elastico muro dell’Udinese, che aveva avuto anche due buone occasioni e poteva lamentarsi per l’ennesimo rigore causato da Emerson Palmieri (questa volta su Widmer) ma non visto dall’arbitro. Gioco sempre per linee orizzontali, palla ruminata e poca incisività. Un centrocampo muscolare (Nainggolan, Paredes e Strootman) unito a un tridente puro (Salah, Dzeko e El Shaarawy, unico italiano in campo su 22 giocatori) portava a uno 0-0 tutto sommato giusto. Nella ripresa Spalletti ha alzato un po’ la posizione di Nainggolan— passato dietro a Dzeko in un 4-2-3-1 a tutti gli effetti e non più in un 4-3-3 mascherato — e poco prima dell’ora di gioco ha inserito Perotti, cioè la variabile che mancava. La Roma ha preso campo e creato occasioni già prima dell’ingresso dell’argentino, ma è letteralmente esplosa con Perotti in campo.
(corsera)