22/09/2016 13:50
Alla prima da titolare con Luciano Spalletti in otto mesi di gestione tecnica (367 giorni dopo l’ultima presenza in A dal primo minuto) Francesco Totti mette il piede in tre dei quattro gol con cui la Roma fa punto e a capo con il Crotone e spedisce Edin Dzeko a toccare una felicità chiamata doppietta. «Mortacci tua» urla il capitano al bosniaco: non s’offendano i puristi, era un rimprovero con il sorriso perché Edin non era corso subito a ringraziarlo per quell’ennesimo pallone geniale, una versione tutta nuova della Roma che non immaginavi. Un ultratrentenne e un quarantenne meno cinque giorni: il futuro è questo, dall’inizio o a partita in corso poco sposta. Come se nulla fosse successo, come se tutto dovesse accadere poi.
Totti più Dzeko è una formula che a Spalletti ha garantito già sei reti in 148 minuti «Quando la Roma vince io sono sempre contento» ha detto il 10. Forse con il piccolo rimpianto per non aver fissato la rete numero 250, sarà bene tenerla in caldo per le settimane che verranno. Caldo com’era in campo Dzeko, protagonista ancor prima della doppietta e resuscitato da uno stato d’animo non esattamente dei migliori dopo Firenze. «Giocare con Checco è sempre bello, speriamo di farlo più spesso – è la benedizione di Edin –, questa è una doppietta molto importante per me. Devo avere più cattiveria vicino alla porta». E Spalletti è lì che se li gode tutti e due: «Stavolta gli attaccanti sono stati velenosi. Totti è così, riesce a far diventare pericolose anche le palle banali. Se il suo piede è riposato, va tutto a posto».
(gasport)