26/09/2016 14:03
Ilary Blasi, moglie del capitano della Roma Francesco Totti, ha rilasciato un'intervista al quotidiano sportivo. Queste le sue parole.
Sul marito: «È normale che ci si evolva. Siamo cresciuti insieme. Adesso per lui si sta per chiudere un ciclo, siamo giunti quasi al capolinea. Non solo perché finisce di giocare al calcio – se non è questa stagione, sarà la prossima – ma perché dovrà iniziare un’altra vita. Certo, quella adrenalina lì sarà difficile ritrovarla. «Se va in depressione uno come lui, “je meno”. Se l’è goduta abbastanza. Francesco in questi anni ha pensato solo a giocare, adesso deve prendere in mano le redini di ciò che si è creato. È più consapevole che sta per cominciare la vita da grandi. I calciatori sono sempre tutelati, coccolati. Ora le cose cambieranno, e paradossalmente si godrà di più le giornate, anche perché fa tanti sacrifici».
Su Luciano Spalletti: «Le scelte calcistiche sono opinabili ma non si discutono, di quello non mi impiccio, però forse avrei qualcosa da ridire a livello umano, sulla persona. Nell’intervista alla Rai, che fece tanto scalpore, si capiva che Francesco chiedeva solo rispetto, ed era giusto. In quel momento non glielo stavano dando. Francesco non è uno polemico, lui parla quando tocca la palla. A casa, ad esempio, non “porta” niente, ma da febbraio a maggio la cosa era talmente grossa... Era un momento delicato, non si fa così. Non ha mai chiesto di giocare, si è sempre messo seduto con umiltà ad aspettare. Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano, e Spalletti è stato un uomo piccolo. Punto. È la verità. Lui a parole ha detto anche delle cose stupende, ma a parole. Invece lo subisce. In un momento così difficile nella vita di un ragazzo che sta attraversando un passaggio importante, c’è modo e modo per comportarsi. È giusto proiettarsi nel futuro e provare a far grandi cose anche senza di lui, ma mi sembra che alla Roma rimanga ancora difficile... Io glielo auguro. Certo che si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l’ha saputo guidare in un percorso umano. Io le persone le giudico anche da questo. Quindi voto basso, molto basso».
Su James Pallotta: «Famme sta’ zitta, se no succede un casino... Mi verrebbe da dirgli: “Però anche la mente deve ragiona’ prima de parla’...”. Con i Sensi aveva un altro tipo di rapporto, era un figlioccio, ma quella era una conduzione più familiare, mentre questa più imprenditoriale».
Su un possibile futuro di Totti lontano da Roma: «Certo, io lo seguo. Usa o Arabia, è uguale, tanto sarebbe per poco tempo».
(gasport)