23/09/2016 13:53
LEGGO (F. BALZANI) - «La Raptor di James Pallotta sta valutando la possibilità di vendere una quota da 75 milioni di euro nella Roma, che agli attuali andamenti di borsa equivale a poco più del 40% della società». Sono bastate queste righe dell’agenzia Bloomberg per scatenare un putiferio di indiscrezioni e dar credito alle voci che vogliono Pallotta alla ricerca di investitori forti per lo stadio. A Trigoria la bomba viene disinnescata dopo qualche minuto con una nota: «L’As Roma smentisce l’ipotesi di cessione di una quota del club da parte dell’attuale proprietà. Il Presidente Pallotta smentisce la circostanza di essere alla ricerca di investitori nel club, seppur ricevendo periodicamente manifestazioni di interesse. Il Presidente ha altresì precisato che nuovo capitale sarà raccolto per finanziare la costruzione del nuovo stadio, una volta che il progetto avrà ottenuto l’approvazione finale, sia internamente sia esternamente all’attuale compagine proprietaria». L’intento non è quello di vendere il 40% del club, ma di far confluire eventualmente un altro socio con gli investitori della holding che sono a capo del progetto stadio a Tor di Valle.
Roma quindi non parlerà cinese come Milano come trapelato nel pomeriggio. James già domani sarà a Londra insieme a parte del suo staff dopo aver fatto sosta proprio a Milano dove alcuni emissari asiatici hanno chiesto informazioni ricevendo l’apertura da parte degli americani. Pallotta ieri non ha voluto commentare, ma ha precisato che un partner strategico sarebbe necessario per aiutare a finanziare il nuovo stadio e che il valore del club non è inferiore a quello del Milan. «Dobbiamo avere un investitore e partner per la realizzazione dello stadio. La Roma farà un aumento di capitale sia internamente che esternamente per un partner strategico», le parole del numero giallorosso riportate da Bloomberg. Un’altra delle priorità dello stesso Pallotta è trovare un title sponsor per lo stadio, oltre che il main sponsor che manda sulle maglie della Roma da oltre 5 anni. L’imprenditore di Boston ha incontrato i manager di Microsoft Italia e della casa automobilistica Kia oltre a sondare il terreno con la Samsung grazie ai contatti di Franco Baldini.