15/09/2016 14:02
«Abbiamo a disposizione più di 11 titolari, quindi una rosa per cambiare qualche elemento nelle diverse competizioni senza usurare sempre gli stessi. Certo però che occorre continuare a giocare un buon calcio e cercare di vincere» ha ribadito ieri Spalletti in conferenza stampa.
E allora largo ad Alisson, Paredes, Iturbe, Dzeko e Fazio che sottolinea: «Apra le porte della Champions». Ovvero, il paradiso perduto contro il Porto. Spalletti perciò spiega: «La Champions è la competizione più pregiata e l’abbiamo persa, ma l’Europa League è importante lo stesso. Ovvio che per ora il paragone stride, ma se riusciamo ad accedere alle fasi finali diventerà bellissima e noi ci dobbiamo tenere». Di sicuro il reparto su cui l’allenatore sta lavorando forte è la difesa: «Anche se stavolta il reparto ha delle novità e non sarà affiatatissimo, dobbiamo e possiamo fare meglio».
«Totti? Non posso promettere niente. Sarà la partita a decidere, ho tanti giocatori forti. Francesco è forte, anzi è un genio. Nel calcio il talento fa cose che agli altri non riescono, il genio fa cose che al talento non riescono. Totti è un piacere vederlo, il problema è l’età che ha. Dispiace a tutti, bisogna essere bravi nel saperlo usare. Il rombo? E' un sistema di gioco che noi sappiamo fare, ma occorre essere bravi a comandare il gioco, altrimenti si soffre sulle fasce, anche perché il Viktoria è una squadra forte».
Infine una battuta sulle recenti dichiarazioni di Nainggolan: «Spesso si domanda: lavorare a Roma è particolare? Sì, è tutto più intenso, è tutto doppio. Così noi dobbiamo essere pronti a raddoppiare anche noi stessi nelle qualità che si mettono in campo. Dipende da noi, non dobbiamo chiedere niente al nostro pubblico. Siamo noi che dobbiamo tirarlo dentro attraverso un comportamento forte, poi di sicuro la gente parteciperà. Radja è forte e ha fatto vedere di esserlo, ma se Totti accende qualcosa nell’animo della gente, io devo cercare altri calciatori che facciano la stessa cosa. Il paragone è con lui».
(gasport)