03/09/2016 01:36
REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - C'è chi dice no, cantava Vasco Rossi. E qualcuno che dice no c'è davvero. Walter Sabatini, un tipo che a Vasco piacerebbe di certo, a dirlo s'è abituato durante l'estate romanista. E non è certo stato facile.
QUEI "NO" A 85 MILIONI - E' successo due volte, entrambe ad agosto. Che l'Europa avesse messo nel mirino i big della Roma era noto fin da giugno. Ma il vero assalto, quello a cui non si può proprio dire di no, s'è concretizzato nell'ultimo mese di mercato. Resistere non è stato semplice. Non lo è stato quando nei primissimi giorni di agosto (prima dell'inizio delle Olimpiadi, per intenderci) un intermediario del gruppo Suning, neo proprietario dell'Inter, s'era messo in contatto con Trigoria per presentare una proposta: 45 milioni di euro per Radja Nainggolan. Erano informati tutti: il calciatore, il suo agente, il presidente Pallotta. La cifra coincideva più o meno con la valutazione che la Roma aveva comunicato a maggio al Chelsea, quando Conte aveva fatto dell'arrivo a Londra del belga una questione di vita o di morte. La Roma però non ha avuto dubbi: "No, grazie", la risposta ai proprietari dell'Inter, che a quel punto hanno definito e concluso l'acquisto di Joao Mario (per la stessa cifra). Ma le tentazioni non erano finite. Nei giorni immediatamente precedenti l'eliminazione della Roma nei playoff di Champions League, l'Arsenal ha avanzato la propria offerta per Manolas attraverso un mediatore di fiducia dei due club (in ottimi rapporti come dimostra l'affare Szczesny e il discorso impostato per Wilshere): da Londra erano pronti a pagare 39 milioni di euro sull'unghia per prendersi Kostas Manolas. La Roma ci ha pensato qualche ora: l'Olympiacos, informato, aveva fatto sapere di accontentarsi di una decina di milioni per liquidare la propria parte. Ma la Roma non se l'è sentita di perdere il proprio leader difensivo a stagione iniziata. E ha detto no. Le tentazioni, adesso, non abitano più a Trigoria.
UDIENZA DAL PAPA PRIMA DI ROMA-SAN LORENZO - Sabato pomeriggio la Roma scenderà in campo all'Olimpico contro il San Lorenzo de Almagro, la squadra per cui fa il tifo Papa Francesco, per celebrare il Giubileo e raccogliere fondi per le famiglie terremotate. E proprio da Bergoglio è stata ricevuta la Roma: squadra e dirigenza hanno varcato i confini vaticani per essere ricevuti dal Santo Padre. Che ha salutato personalmente tutti i calciatori, scambiando qualche battuta con Totti su quel nome, Francesco, che li accomuna. E Francesco è anche il nome stampato sulla maglia celebrativa che i calciatori e Spalletti hanno donato al Papa: una maglia speciale con dedica e il logo ufficiale del Giubileo della Misericordia, assieme all'emblema del club e il numero 1, in onore al ruolo di portiere che Bergoglio ricopriva da giovane. Il Santo Padre l'ha autografata, ora il cimelio finirà all'asta con l'intento di donare il ricavato per l'emergenza terremoto. E non sarà l'unica: "La società - annuncia la Roma - tramite Football Cares, ha predisposto un'asta online, che consentirà a club e calciatori di tutto il mondo di partecipare alla raccolta fondi con la donazione di oggetti speciali e ai tifosi di offrire il loro contributo. L'amichevole tra Roma e San Lorenzo chiuderà una giornata densa di attività, che si apriranno alle 12 nella zona del Foro Italico e che coinvolgeranno i bambini e i loro genitori con alcune sorprese che verranno svelate durante la giornata fuori e dentro allo stadio come la maglia da capitano che indosserà Francesco Totti, che sarà un inedito assoluto impossibile da ripetere in futuro. Inoltre, la sensibilità della cantante Alessandra Amoroso alle iniziative di solidarietà permetterà di realizzare una sua speciale performance artistica durante l'intervallo dell'amichevole".