09/09/2016 13:40
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Due anni fa arrivò nella sessione di gennaio per far rifiatare Strootman. Oggi Nainggolan ha la Roma ai suoi piedi. Perché non c’è un calciatore che abbia attualmente un impatto così importante nel gruppo giallorosso. A livello tecnico-tattico, aspettando il miglior Kevin, tutto ruota attorno al belga. Calciatore fondamentale nello scacchiere di Spalletti che lo può utilizzare come intermedio in un centrocampo a tre, mediano in una disposizione a due e come incursore quando Lucio decide di rispolverare il 4-2-4. Radja piace alla gente per il suo fare guascone ma anche perché non si risparmia mai. In una notte da dimenticare, difficilmente si potrà scordare il suo primo tempo nella gara di ritorno contro il Porto. In una parola: impressionante. Centrocampista, terzino, attaccante aggiunto: ad un certo punto sembrava di assistere a Nainggolan contro tutti. Non è quindi un mistero intuire perché il Chelsea di Conte sia arrivato ad offrire 35 milioni più bonus pur di averlo. Lui ci ha pensato (come la Roma), inutile negarlo. È stato tentato a lungo dall’ingaggio offertogli dai Blues (5,5 compresi i premi), utilizzando abilmente i social quando è stato sorpreso al Grand Hotel di via Veneto con l’allora ct dell’Italia nei primi giorni di maggio. Poi, però, convinto dalle promesse del club, ha deciso di restare.
JIM PER L’OK Per soldi ma non solo. Perché il belga a Roma sta bene. Ha da poco comprato casa nel quartiere Casal Palocco, qui è nata la sua seconda figlia e come ha ricordato ironicamente durante l’estate «nella vita non c’è solo il calcio, qui sto bene e c’è il sole. Mi ci vedete a Londra? Lì piove sempre…». Qualità della vita, quindi, prima di tutto. Se poi ben retribuita, tanto meglio. Al momento Nainggolan guadagna 3,2 milioni netti a stagione (quarto ingaggio del club, dietro De Rossi, Dzeko e Salah) che con i premi arrivano a 4. Bonus che però non sempre vengono raggiunti. Per intenderci: la mancata partecipazione alla Champions è costata alle tasche del belga (e non solo a lui) diverse centinaia di migliaia di euro. Ora, forte dell’offerta del Chelsea, Radja ha chiesto di alzare la piattaforma di partenza a 4 milioni sulla quale poi spalmare altri bonus e avvicinarsi a quota 5. Nei numerosi incontri avuti con la Roma, il suo manager ha trovato un’intesa di massima con la dirigenza giallorossa che però, prima di ratificare l’accordo, ha chiesto ancora qualche giorno di tempo. A Trigoria infatti attendono il sì di Pallotta. Nainggolan si augura che possa arrivare già la prossima settimana.
CLAUSOLA ANTI-SIGARETTE Oramai è diventato così importante che si chiude anche un occhio sui piccoli eccessi del quotidiano. Il fumo, ad esempio. Non serviva la conferma dell’ex ct belga Wilmots durante gli ultimi campionati europei («Devo sempre dargli una camera con balcone. Se gli avessi proibito di fumare cinque, sei sigarette al giorno, penso che avrebbe distrutto la stanza», 24 giugno) per sapere che Radja, alla pari di qualche compagno di squadra, fuma. Per questo motivo ieri ha strappato un sorriso la notizia arrivata dal Belgio che in nazionale il nuovo ct Martinez ha deciso di bandire il fumo dai ritiri. Una norma che i quotidiani locali hanno ribattezzato come la “clausola Nainggolan”. Un codice di comportamento che a Trigoria ha introdotto anche Spalletti. Tuttavia l’impressione è che se Radja continuerà a correre come ha sempre fatto, qualche strappo alla regola continuerà ad essergli concesso. Perché di eccessi (stavolta positivi) vive anche in campo. Domenica ad esempio incrocia la Sampdoria alla quale è legato il ricordo della seconda rete in serie A. Forse la più bella della sua carriera. Minuto 37 del primo tempo: il belga riceve palla da rimessa laterale, scavalca Zauri e Mannini con un pallonetto, supera in dribbling Palombo, elude facilmente l’intervento di Poli, si accentra e con un gran destro da fuori area fulmina Curci. Gol pazzesco. Del resto Radja è fatto così: prendere o lasciare.