20/10/2016 13:28
In 12 partite giocate finora dai giallorossi, Stephan El Shaarawy ne ha giocate da titolare solo 4 e in due casi è stato sostituito alla fine del primo tempo, la voglia di resurrezione deve essere tanta, visto che anche la Nazionale del nuovo corso di Ventura sembra una montagna da scalare. Nessuna sorpresa, quindi, che tra le righe El Shaarawy spieghi le sue ragioni, pur senza fare alcuna polemica. «Per ogni calciatore la fiducia e la continuità nelle prestazioni, anche nel minutaggio, è fondamentale – dice –. Entrando a partita in corso è un po’ più difficile determinare la gara, ma comunque le scelte le fa l’allenatore e noi dobbiamo rispettarle. Anche 10’ possono essere determinanti. L’unica cosa che bisogna fare è allenarsi bene cercando di ritagliarmi un posto da titolare. Sicuramente ogni giocatore ha bisogno di fiducia e di continuità, ma Spalletti è stato contento di come sono entrato nelle ultime partite. Devo continuare così, quindi spero anche di sfruttare l’occasione contro l’Austria Vienna. Le mie sensazioni sono molto positive, anche se all’inizio il tecnico ha fatto altre scelte. D’altronde, in una squadra così importante chiaramente c’è concorrenza, però è normale che ci sia. Perciò sono assolutamente sereno. Quello in cui devo migliorare è nella concretezza nella trequarti avversaria, cercando di essere un po’ più decisivo. Devo migliorare un po’ il sinistro, è la cosa che sto cercando di fare. Il ruolo invece non è un problema. Posso fare anche il quinto di sinistra, mi piace anche la fase difensiva».
Oltre alla Roma, il pensiero del Faraone è per la Nazionale. «Per tornare in azzurro devo innanzitutto fare bene qui, questo è il mio obiettivo principale. Sono sempre stato nel giro della Nazionale, però in questo momento le scelte sono diverse, ma devo partire prima dalla Roma». Che deve anche ritrovare il suo pubblico. «Spero che l’Olimpico torni a riempirsi, abbiamo bisogno dei tifosi. Detto questo, la squadra è forte, è mancata solo la continuità. A livello di qualità possiamo giocarcela con tutti, e lo abbiamo dimostrato con Inter e Napoli».
(gasport)