06/11/2016 14:10
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Non proprio una bestia nera, ma quasi. Il Bologna non è un avversario semplice per la Roma all’Olimpico. Basta guardare l’andamento delle ultime cinque stagioni: i giallorossi sono riusciti a vincere solamente una volta. Sulla panchina sedeva Garcia, arrivato da poco nella capitale e in piena striscia positiva di successi. Era il 3 ottobre del 2013, e la partita finì 5-0. Per il resto, si registrano due pareggi e una sconfitta (e un anno senza match vista la retrocessione degli emiliani). Nell’epoca americana, l’arrivo dei rossoblù è quindi stato equiparabile all’arrivo di una big, squadra che, a eccezione di una volta — come ricordato — ha sempre portato via punti dall’Olimpico. L’ultimo precedente risale allo scorso aprile, quando la gara terminò per 1-1, lo stesso risultato rimediato dalla Roma di Luis Enrique, la prima ad aprire questo difficoltoso ciclo. In mezzo anche la sconfitta per 2-3 rimediata con Zeman in panchina. Una tendenza da cambiare a cominciare da oggi pomeriggio, sfruttando i numeri altamente positivi collezionati dai giallorossi all’Olimpico (più di tre gol a partita realizzati e cinque vittorie in campionato). «Può essere che in casa nostra siamo più tranquilli e confortati — prova a spiegare Spalletti — ma penso sia anche una casualità. In generale, vedo la squadra cresciuta, in alcuni elementi, ma anche nelle radici: più radicata a quello che è il nostro stemma e i nostri colori. Comunque dovremo stare attenti: Donadoni è un allenatore che sa dare un taglio di professionalità, di serietà e qualità alle squadre che ha allenato».